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Cronaca Civitella di Romagna

Civitella, terminati i lavori a Nespoli sulla 'Bidentina'

Sono stati completati in questi giorni i lavori di messa in sicurezza del ponte sul rio Volpinara lungo la strada provinciale 4 'del Bidente', nel territorio comunale di Civitella di Romagna

Sono stati completati in questi giorni i lavori di messa in sicurezza del ponte sul rio Volpinara lungo la strada provinciale 4 ‘del Bidente’, nel territorio comunale di Civitella di Romagna. L’intervento era iniziato il 24 gennaio 2011 ed è stato completato con circa quattro mesi di anticipo rispetto al previsto, grazie anche all’andamento meteorologico favorevole ed all’impegno profuso dall'impresa appaltatrice. L'importo del finanziamento ammonta a 654.500 euro.
 
Il vecchio ponte in muratura lungo la Bidentina risultava in precarie condizioni di conservazione, in particolare le infiltrazioni di acqua dal piano viabile e dalle spalle, assieme all’azione del ciclo stagionale del gelo-disgelo, nel corso dei decenni avevano indebolito i giunti delle murature ed eroso i laterizi nelle zone più esposte. Ad aggravare le condizioni generali di stabilità del ponte erano numerose fessure e crepe presenti nelle spalle e nell’arco a tutto sesto. In queste strutture si notavano tracce di interventi di parziale consolidamento svolti nei decenni trascorsi.
 
I lavori sono stati realizzati dall’impresa P.P.G. di Santa Sofia che, dopo aver realizzato una condotta in calcestruzzo lunga 40 metri all’interno della sezione libera del ponte, per il convogliamento delle acque del rio Volpinara, ha “sepolto” il ponte entro un rilevato in terra armata ed allargato il piano viabile, portandolo da 6 metri a 9,50 metri, rendendo così più sicuro il transito. Non è che l’ultimo di numerosi interventi effettuati negli ultimi anni sulla strada provinciale 4, rifatta in variante o ammodernata in sede ormai in larghissimi tratti tra Forlì e Galeata.
 
In questo caso la soluzione tecnica scelta è stata imposta dalla necessità di garantire comunque e sempre il transito sulla strada provinciale, riducendo al minimo i disagi agli utenti stradali causati dai sensi unici alternati. L’approccio “classico” al consolidamento di ponti in muratura di larghezza ridotta (circa 7 metri) e abbastanza alti rispetto all’alveo (circa 14 metri) avrebbe richiesto di lavorare al consolidamento delle strutture dopo aver svuotato il ponte e quindi avrebbe comportato la chiusura al traffico della strada con deviazione del traffico su difficoltosi itinerari alternativi (S.P. n. 24 “Forche” e S.P. n. 26 “Carnaio”) per almeno due mesi. La soluzione tecnica adottata, invece, ha scongiurato questi disagi per la viabilità della vallata dell’Alto Bidente.
 

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