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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Corso Giuseppe Mazzini

In piedi immobile per ore anche sotto la pioggia: torna la clochard di corso Mazzini. "Ci rispondono che non si può fare nulla"

Ritorna il problema della clochard che staziona in corso Mazzini, spesso disturbando i passanti e comunque bisognosa di aiuto

Ritorna il problema della clochard che staziona in corso Mazzini, spesso disturbando i passanti. L'aiuto della Caritas, lo scorso dicembre, aveva permesso infatti di evitare alla donna, 30 anni di origine africana, i rigori del freddo e i pericoli nel dormire in Galleria Saffi. Ma appena terminato il periodo più freddo il problema si è riproposto. Un problema complesso - purtroppo non un caso isolato anche se è più visibile degli altri - che riguarda la difficoltà della presa in carico di persone affette da disturbi mentali e che rifiutano aiuto e alloggio, finendo così in solitudine sulla strada nonostante l'apparato dell'assistenza pubblica e religiosa si sia messo in moto.

E così Tina, come è conosciuta nel corso del centro storico, è tornata alla difficile convivenza con residenti e negozianti. Scrivono in una loro segnalazione: "Siamo un gruppo di abitanti e negozianti allarmati dalla seguente situazione: ormai da mesi questa donna senza fissa dimora e in evidente stato di disagio psichico si è stabilita nella zona di corso Mazzini e Via Vittorio Veneto: resta immobile per giorni interi in piedi in uno stesso punto del marciapiede nei pressi di negozi, ristoranti o abitazioni,  persino quando piove o fa freddo. Parla da sola, spesso urla e gesticola in lingua straniera contro non si sa chi, è chiaramente incapace di cure igieniche verso se stessa, ha gli stessi vestiti da quando l'abbiamo notata le prime volte. Molti di noi hanno provato a parlarle e ad offrirle cibo o vestiti, molti hanno già contattato Carabinieri, Polizia e 118 per riuscire a darle una qualche risposta di aiuto e di cura.  Ogni volta ci è stato risposto che non si può fare sostanzialmente nulla".

E continua la loro riflessione: "Noi continuiamo a segnalare la presenza di questa donna, chiedendoci se in una società civile l'indifferenza delle istituzioni sia la risposta a queste situazioni di evidente disagio psichico che potrebbe sfociare in comportamenti antisociali non prevedibili". Purtroppo, però, non si tratta di insofferenza ma impossibilità ad agire su un caso già seguito dai servizi sociali del Comune di Forlì sebbene la donna sia formalmente residente a Bologna e seguita anche in quel Comune. In campo l’Associazione Papa Giovanni XXXIII, specializzata nel sostegno ai senza fissa dimora.

Quest'inverno Tina per oltre quattro mesi aveva dormito in strada, più precisamente nella galleria Saffi, tra corso Mazzini e il palazzo delle Poste. A partire da giugno e per tutta l’estate, aveva trovato riparo in un letto di stracci su un freddo pavimento, tanto da diventare oggetto di proteste da parte dei residenti del centro storico, ma anche di una altrettanto spontanea solidarietà da parte di cittadini che hanno portato all’attenzione il suo caso. Non sono mancate le molestie sessuali da parte di ubriachi e persone poco raccolandabili che girano di notte  Alla fine se n'era fatto carico la Caritas. “Dopo molte difficoltà e resistenze, e grazie a un lavoro intenso che abbiamo svolto in queste settimane, da circa un mese e mezzo Tina ha accettato di entrare a far parte e di seguire in modo continuativo il percorso di accoglienza che abbiamo predisposto per lei”, aveva  fatto sapere Filippo Monari, direttore della Caritas diocesana. Ma a quanto pare il percorso si è interrotto, come già altre volte si era verificato.

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