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Cronaca

Lunga coda, freno a mano e tampone: al drive through tra attesa e speranza di guarire

Ci sono momenti in cui tutto fila liscio, specialmente se l’orario assegnato è domenica mattina. Nel pomeriggio dei giorni feriali, invece, i racconti dicono code di due e più ore

Da qualche settimana molti insegnanti sono stati occupati in pomeriggi in coda per il tampone. E così le famiglie, gli studenti e insomma tutti quelli che gravitano nell’orbita scolastica. Arriva all’interessato la comunicazione della possibilità (non è un obbligo) di sottoporsi al tampone in via Punta di Ferro, negli spazi esterni del Palazzetto. L’Ausl indica (un giorno per l’altro) un intervallo di tempo in cui presentarsi, una mezz’ora in cui bisogna essere ai cancelli con l’auto, la mascherina e tanta pazienza.

Ci sono momenti in cui tutto fila liscio, specialmente se l’orario assegnato è domenica mattina. Nel pomeriggio dei giorni feriali, invece, i racconti dicono code di due e più ore, in barba all’appuntamento “delimitato”. La rotonda è bloccata, il personale scolastico è numeroso e ognuno ha la sua auto, si fa quel che si può. Quindi può capitare che il “presentarsi tra le 17.30 e le 18” voglia dire uscire alle 19 se si era lì già alle 16.30. Nell’attesa, mentre il sole cala inesorabilmente, ci si messaggia tra colleghi cercando così una compagnia nell’abitacolo solitario. Imbottigliati come nell’esodo estivo, si naviga tra l’esasperazione, il sarcasmo e l’ironia, tentando il più possibile di sorridere con contributi “sociali” letti sul cellulare. Più si fa buio più aumenta il terrore che, dopo tanta attesa, chiudano i cancelli, vanificando così lo sforzo. 

Il personale in tenuta ospedaliera accoglie gentilmente e dirige il traffico, vengono confermate le generalità e si indicano le istruzioni. Nessuno spostamento dall’auto, freno a mano e tampone. Chi non avesse la mascherina a posto la sistema, e dopo la somministrazione ecco il consueto pizzicorino. Qualche secondo ed è tutto finito. Fino al prossimo tampone. Infatti, l’insofferenza deriva non tanto dal pomeriggio in coda, ma dal fatto che ogni caso positivo con cui ci si può imbattere a scuola vale un tampone. Quindi ormai ci sono gli affezionati che sono già al terzo o al quarto giro. 

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