Trasloco della Collezione Verzocchi? Sgarbi: "Palazzo Romagnoli funziona, bisogna rifletterci ancora"
Sgarbi è arrivato ieri pomeriggio, domenica, intorno alle 18 e come un uragano tra le sale dei musei ha “fagocitato” le opere d'arte analizzando piccoli pezzi nelle teche polverose come i grandi quadri della pinacoteca, ad esempio il Cagnacci
Ha fatto visita alle collezioni artistiche di Forlì e dei relativi contenitori, quelli in cantiere (palazzo del Merenda e Palazzo Albertini) e quelli già allestiti (Palazzo Romagnoli). Non è stato il San Domenico, per una volta, il centro della visita del Sottosegretario alla Cultura e critico d'arte Vittorio Sgarbi al patrimonio culturale di Forlì. Sgarbi è arrivato ieri pomeriggio, domenica, intorno alle 18 e come un uragano tra le sale dei musei ha “fagocitato” le opere d'arte analizzando piccoli pezzi nelle teche polverose come i grandi quadri della pinacoteca, ad esempio il Cagnacci.
VIDEO - Sgarbi visita la Collezione Verzocchi: "E' un museo con una sua coerenza. Mi sono divertito"
VIDEO - Sgarbi riscopre il Museo Etnografico, è chiuso da almeno 15 anni: "E' una bomba di antropologia"
Non sono mancate le sue improvvisate, come per esempio quando entrando nella Pinacoteca chiusa per lavori si è fermato in corso della Repubblica con un passante e il figlio - un ricercatore di Beni culturali di Lecce col figlio studente universitario a Forlì - e li ha aggregati al gruppo della visita, chiedendone a tratti il parere. Oppure quando si è messo ad esaminare le opere puntandoci sopra una torcia led, cogliendo particolari e collegamenti tra un'opera e l'altra.
Accompagnato dal sindaco Gian Luca Zattini e dell'assessore alla Cultura Valerio Melandri, Sgarbi è stato portato prima a Palazzo Albertini, in fase avanzata di cantiere, ha visitato gli ambienti che, nei programmi del Comune, dovranno presto accogliere la Collezione Verzocchi, come richiamo per portare turisti in piazza Saffi. Poi il passaggio al Palazzo del Merenda, in corso della Repubblica, un grande contenitore culturale che è oggetto di un lungo e laborioso cantiere che vedrà presto la necessità di dover trasferire la Biblioteca Comunale (il Comune vorrebbe usare come biblioteca temporanea proprio palazzo Romagnoli). Sgarbi ha così visitato la Pinacoteca, ma sopratutto il Museo Etnografico Romagnolo, chiuso al pubblico da circa 15 anni e coperto da grandi teli di plastica, lodandolo a più riprese.
Ma a “contendersi” il suo parere sono state l'amministrazione comunale e il gruppo promotore della petizione contro il trasferimento della Collezione Verzocchi da Palazzo Romagnoli a Palazzo Albertini. Il tutto è avvenuto davanti a Palazzo Romagnoli, visitato da Sgarbi ad entrambi i piani che accolgono le collezioni del Novecento, assieme all'assessore Melandri e al gruppo dei contestatori, guidati dall'ex senatore dei Verdi Sauro Turroni e dall'ex dirigente comunale dei Musei Luciana Prati.
Meglio la futura sede di palazzo Albertini o quella attuale di Palazzo Romagnoli? Per Sgarbi “palazzo Albertini può essere uno spazio molto utile, ma quella di palazzo Romagnoli è già una postazione importante che ha una sua forza. E' da valutare se è andando dall'altra parte vada meglio che qua. Perché qui c'è una coerenza importante. Ma ciò a cui tengo di più è l'intervento al Palazzo del Merenda, farlo diventare una bomba di cultura per l'antropologia e l'etnografia, col Museo Etnografico, è la cosa più importante. C'è poi la Pinacoteca che dovrebbe essere messa tutta assieme, i capolavori del Guercino, del Cagnacci, di Cignani, di Cristoforo Serra dovrebbero stare al San Domenico, dove non stanno (ci andranno quando sarà realizzato il quarto stralcio, già finanziato, ndr)”.
Per Sgarbi quindi si tratta di un “palinsesto complesso, che rende ammirevole l'impresa che si sta facendo. Importante è Palazzo Albertini, mentre per la Collezione Verzocchi su cui mi hanno interpellato Italia Nostra e Turroni non si può dire che questo sia un museo che non funzioni. L'idea di portare qui la Biblioteca costringe a smontare questa meraviglia di Wildt e Morandi a bisogna pensare se non ci sia uno spazio alternativo dove può andare la biblioteca. Si può riflettere ancora meglio su questa vicenda, perché non si può negare che Palazzo Romagnoli sia un bel percorso”. E ha concluso: “Mi sono talmente divertito che devo trovare il tempo per tornare e vedere tutto”.