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Pasqua a tavola

La colomba di Flamigni alla conquista dell'Europa, è una Pasqua da leccarsi le dita: “Vendite ai livelli pre-pandemia”

Eccellenza, eleganza e garanzia di bontà fanno di Flamigni un marchio conosciuto in tutto il mondo

La colomba si classifica come il dolce preferito delle feste di Pasqua. Lo certifica un'indagine condotta da Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani, in cui si evidenzia che la colomba – simbolo della pace - è presente nel 71% delle tavole, cinque punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata che non mancherà nel 66% delle case. Ed è una Pasqua da leccarsi le dita con le colombe di Flamigni, che ha visto un aumento delle vendite, tornate ai livelli pre-pandemia.

"Anzi, sono state superate le vendite del 2019 - evidenzia Camillo Serena, direttore commerciale di Flamigni -. Sono andate bene sia in Italia che all'estero, con un buon incremento per quanto riguarda l'area e-commerce". Tra gli ordini vince la colomba tradizionale: "Le prime che sono state esaurite sono infatti quelle classiche e tradizionali - conferma Serena -, ma anche l'oggettistica regalo abbinata al prodotto ha riscosso un buon successo".

La preparazione

Quest'anno la preparazione delle colombe è partita verso la fine di gennaio: "Rispetto al panettone ha un ciclo di produzione più breve - spiega Serena -. Con la Pasqua arrivata a metà aprile abbiamo avuto quest'anno più tempo a disposizione sia per la produzione che per la vendita. Tra le novità che abbiamo presentato c'è la colomba al Gin, che ha avuto un buon riscontro nelle vendite". Un assaggio televisivo c'è stato in occasione della Domenica delle Palme, con Canale 5 a riproporre la puntata del 2019 della trasmissione "Melaverde" dedicata alle festività pasquale, con la conduttrice Ellen Hidding che ha accompagnato gli spettatori in un viaggio nel cuore dello stabilimento produttivo forlivese di Flamigni inaugurato nel 2018, ripercorrendo la storia dell'azienda nata nel 1930 con un negozio in Piazza Saffi, oggi gestita da Massimo e Renata Buli.

Non solo Italia

Eccellenza, eleganza e garanzia di bontà fanno di Flamigni un marchio conosciuto in tutto il mondo: "In Europa abbiamo molti ordini da Germania, Spagna, Francia, Svizzera e Austria, ma abbiamo spedito anche oltre il continente, nelle Americhe e Australia, dove però la colomba viene considerato un dolce meno stagionale rispetto alle nostre tradizioni", fotografa Massimo Buli, proprietario e commerciale estero. Le colombe di Flamigni sono arrivate anche in Ucraina, "spedite prima dell'inizio del conflitto con la Russia".

Le opportunità

Anche quest'anno l'azienda è stata in prima linea sul fronte beneficenza, con una serie di iniziative di solidarietà e donazioni. E dopo le festività Pasquali Flamigni aprirà come ormai da tradizione il Temporary Shop in via Ghandi 32, nella zona industriale di San Martino in Strada, presso lo stabilimento produttivo dell'azienda: "Ci sarà la possibilità di acquistare a prezzi ridotti le ultime colombe a disposizione - annuncia Serena -. Sarà aperto dal 20 al 22 aprile ad orario continuato dalle 9 alle 19.30".

Tra presente e futuro

L'azienda dolciaria di Forlì, che conta circa 250 tra dipendenti e collaboratori stagionali, ha chiuso il 2021 con un bilancio che supera i 14,5 milioni di euro di fatturato, superiore a quello del 2019. "Abbiamo in qualche modo recuperato sostanzialmente la sofferenza del periodo della pandemia e anche l'inizio del 2022 è positivo, in crescita rispetto ai precedenti periodi pasquali, considerando poi che rispetto al Natale la Pasqua ha impatto del 35% sul bilancio totale", viene analizzato.

La produzione pasquale non ha risentito quindi delle conseguenze della guerra in Ucraina, che potrebbero materializzarsi verso il periodo Natale: "Le farine per produrre le colombe - entra nel dettaglio Serena - vengono stoccate già in autunno, perchè si tratta di un progetto a lungo termine programmato e che richiede certe tempistiche. Il pensiero è rivolto al Natale per capire quali saranno le problematiche".

Flamigni guarda anche alle novità commerciali, sulla base dell’apertura sperimentale di sei mesi di un "pop up store" a Serravalle Scrivia, in Piemonte, nei pressi dell'outlet MCarturGlen dedicato alle grandi firme della moda: "I risultati sono stati interessanti - illustra il direttore commerciale -. Stiamo valutando un progetto a Forlì, un percorso di cultura e degustazione aziendale assieme ad altre realtà del territorio. Poi si ragionerà prossimamente per un punto in centro storico".

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