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Cronaca

Scoperta una piantagione di cannabis casalinga perfettamente attrezzata

Immediatamente il ragazzo avrebbe mostrato un evidente nervosismo, raccontando ai Carabinieri di non avere i documenti di identità con sé, ma che abitava proprio lì vicino, al che i militari operanti decidevano di accompagnarlo a casa

I militari del Nucleo Investigativo e del Radiomobile nel corso di uno servizio di prevenzione dei reati hanno seguito il ragazzo perché i suoi movimenti, nella centrale piazza Saffi, erano stati ritenuti abbastanza sospetti, e poco dopo lo hanno fermato per identificarlo. Immediatamente il ragazzo avrebbe mostrato un evidente nervosismo, raccontando ai Carabinieri di non avere i documenti di identità con sé, ma che abitava proprio lì vicino, al che i militari operanti decidevano di accompagnarlo a casa.

Tuttavia a casa è avvenuta la sceneggiata: il ragazzo ha cercato di lasciare i carabinieri al portone di casa e poi si è rifiutato di farli entrare, in quanto minorenne e in quanto "i militari non avevano un mandato”. Ha addirittura alzato il tono di voce, mettendosi quasi ad urlare, probabilmente per attirare l’attenzione dei passanti, visto che i fatti avvenivano in una via centrale poco dopo le 19.00, con i negozi ancora aperti.

I militari operanti hanno deciso quindi di accedere nell’abitazione del ragazzo. Nonostante i Carabinieri tentassero di spiegargli con la dovuta calma quali erano le procedure di legge e soprattutto quali fossero i suoi diritti, il ragazzo ha iniziato a spintonare ripetutamente due dei militari intervenuti, impedendogli fisicamente di entrare nel portone di ingresso, tanto che i Carabinieri si sono trovati costretti ad immobilizzarlo per poter accedere all’edificio.

Una volta entrati nell’appartamento i Carabinieri hanno trovato altri tre ragazzi, a vario titolo amici e compagni di studio del ragazzo fermato, tutti di Forlì e tutti maggiorenni, e, perquisendo l’appartamento, entrando nella camera da letto, con un certo stupore, si sono trovati di fronte ad una vera e propria “minipiantagione” di cannabis indica, perfettamente attrezzata. Le nove piante in seguito sequestrate, del peso complessivo di circa due chili e mezzo, erano inserite in appositi vasi ed in una vera e propria serra, di notevoli dimensioni (120per 120 per 180 centimetri), formata da una struttura tubolare in acciaio rivestita di gomma vulcanizzata, in modo da mantenere perfettamente costante la temperatura. All’interno vi erano tre ventilatori, con relativi termostati e soprattutto una serie di potenti lampade speciali, per poter dare alle piante una luce forte e costante; inoltre, per favorirne la crescita, la minipiantagione, organizzata nei minimi particolari, era dotata anche di un sistema di irrigazione costante e di un analogo sistema di concimazione, ma anche di filtri di immissione e aspirazione dell’aria al carbone attivo e varie pompe elettriche: insomma, una piantagione scientificamente strutturata.

Sul lato della serra vi era un’altra struttura, più piccola, che conteneva il plateau che custodiva i vasetti per le piantine appena sbocciate, da trapiantare successivamente. Ovviamente, tutto il materiale elencato è stato sottoposto a sequestro penale. Inoltre, a seguito della perquisizione domiciliare, i Carabinieri rinvenivano una serie di bustine di plastica trasparenti contenenti complessivamente una cinquantina di grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, pronta per l’uso, anch’essa sequestrata. Al termine delle operazioni, protrattesi fino a tarda notte, il ragazzo è stato dichiarato in arresto per coltivazione, produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, e, dopo le formalità di rito, d’intesa con il Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì, posto agli arresti domiciliari in attesa degli sviluppi giudiziari. Le posizioni degli altri tre ragazzi, sentiti a verbale dai Carabinieri, sono tuttora al vaglio degli inquirenti.

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