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Cronaca

Alberi di Corso Diaz, il Comitato: "Il progetto vada avanti, Drei non ceda"

Il Comitato Promotore della "Petizione per la salvaguardia degli alberi" interviene così dopo la presa di posizione del Tavolo delle Associazioni degli Ambientalisti Forlivesi

Il sindaco Davide Drei "non ceda alle richieste di chi vuole impedire l’attuazione del progetto approvato su Corso Diaz". Il Comitato Promotore della "Petizione per la salvaguardia degli alberi" interviene così dopo la presa di posizione del Tavolo delle Associazioni degli Ambientalisti Forlivesi, che ha presentato al Comune il proprio piano sul verde per Corso Diaz e che prevede l'abbattimento dei bagolari, fatta eccezione per i tre davanti alla parrocchia di Ravaldino e quello posto accanto ai giardini privati prospicienti via Trento.

"Non sono tollerabili altre perdite di tempo oltre a quelle già subìte - commentato dal Comitato -. Crediamo che il sindaco e gli assessori competenti non accetteranno questi ulteriori tentativi di fare saltare il progetto e chiediamo loro di disporre perché i lavori abbiano regolarmente avvio e si concludano nei tempi previsti e di cui è stato dato il timing enelle riunioni di quartiere nelle quali è stato presentato il progetto definitivamente approvato. Non siamo disposti ad accettare il tentativo degli uffici di abbattere il bagolaro di fronte al piccolo balcone fiorito dall’altra parte delle Chiesa. Sappiamo che gli assessori competenti hanno ordinato la sua conservazione e che i presunti danni, tutti da dimostrare, sono anch’essi un espediente per allungare i tempi e per provocare ulteriori conflitti".

Dal Comitato ricordano che "c’è stata l’approvazione definitiva del progetto da parte della Giunta, della Soprintendenza (a cui il progetto è stato sottoposto addirittura più volte) e dalla Forestale ed è l’imminente avvio dei lavori in seguito ad un appalto assegnato". I sostenitori dei bagolari si dicono pronti "a ritornare sulla strada non solo per difendere gli alberi, ma anche per fare conoscere chi e come sta operando costantemente contro la volontà espressa chiaramente dai cittadini forlivesi con le 5000 firme e nei pubblici dibattiti".

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