Alluvione, c'è stato inquinamento? Arpae è finita alluvionata: nessun controllo per una settimana. I dati dei monitoraggi
Si sono verificati degli inquinamenti e contaminazioni dell'ambiente durante l'emergenza alluvione? E' la domanda su cui si è imperniato il dibattito dell'ultima seduta della commissione speciale istituita nel Consiglio comunale
Si sono verificati degli inquinamenti e contaminazioni dell'ambiente durante l'emergenza alluvione? E' la domanda su cui si è imperniato il dibattito dell'ultima seduta della commissione speciale istituita nel Consiglio comunale per far luce sulla calamità che ha investito Forlì e la Romagna. La commissione presieduta da Lauro Biondi si è riunita martedì pomeriggio. Sono stati sentiti i vertici di Acer, Alea e Arpae.
Arpae alluvionata: nessun controllo nella prima settimana
E proprio da Arpae emerge che nella prima settimana dell'alluvione non ci sono stati controlli ambientali. E questo perché la sede di Arpae, in viale Salinatore, fu essa stessa alluvionata. Lo ricorda Patrizia Spazzoli, responsabile della protezione ambientale di Arpae Forlì: “La sede di Arpae è stata alluvionata con 1 metro e 80 centimetri di acqua e fango, entrati dal parco urbano tramite il camminamento ciclo-pedonale sotto viale Salinatore. Sono stati alluvionati locali per 1.500 mq di superficie, con dentro tutte le attrezzature per la vigilanza e il controllo ambientale, non avevamo neanche corrente elettrica e linee telefoniche. Questo ha impedito qualsiasi attività di protezione ambientale nelle prime giornate dell'alluvione”.
Ed oggi questi danni alla sede di Arpae sono stati quantificati in circa 2 milioni di euro per le strutture murarie, l'impianto elettrico e termico, ma anche per tutta l'attrezzatura che è andata perduta e che si trovava nel piano sottostante il livello stradale di viale Salinatore, che opera come un vero e proprio argine a difesa del centro storico, ma purtroppo non lo è stato per la sede di Arpae. “Ci confronteremo col Comune affinché il camminamento da cui è entrata l'acqua possa essere messo in sicurezza prima di affrontare la questione della destinazione d'uso dei locali alluvionati”, spiega sempre Spazzoli.
La situazione dei fiumi
Dai dati disponibili ad Arpae, con la verifica del livello di inquinamento dei fiumi avvenuta il 15 giugno “la stazione di rilevamento sul fiume Ronco ha mostrato uno scostamento sul fosforo, segno di una contaminazione organica, che tuttavia già nella stazione di rilevamento di Coccolia si mostrava riallineato sui valori degli anni precedenti”. Mentre nelle stazioni di rilevamento “a Vecchiazzano sul fiume Rabbi e sul Montone al ponte della Ss67 a Castrocaro, i dati erano in linea con quelli degli anni precedenti”.
Nessun monitoraggio sui fanghi
Su richiesta del consigliere Federico Morgagni (Forlì e Co) è emerso dopo l'alluvione “non sono state fatte analisi su fanghi, sedimenti e limi non contaminati”, dal momento che “sono esclusi dalla normativa dei rifiuti”. E' però emerso che “nei fanghi e limi c'erano rifiuti urbani come plastica e carta, ma non ci sono state compromissioni ambientali, mentre non ci risultano dispersioni di amianto”.
Rassicurazioni sulla qualità dell'aria, quando il fango si seccato e spesso si è trasformato in nuvole di polvere al passaggio di un veicolo. “La presenza del fango in sede stradale determina polveri anche molte fastidiose, ma il sistema della qualità dell'aria non può essere influenzato da situazioni così locali”, precisa Spazzoli.
Sversamenti, una decina di interventi
La funzionaria di Arpae ha poi spiegato in commissione che “vigilanza e controllo sono partiti il 23 maggio, iniziando così a rispondere alle segnalazioni, che sono state una decina e riguardanti sversamenti di oli nelle acque superficiali”. La situazione più grave è quella che si era verificata nel fiume Ronco dove l'alluvione ha travolto “vasche di oli idrocarburi non conformi”. Qui lo sversamento nel fiume Ronco è stato limitato con opere di contenimento.
Fogne e depuratore: nessun inquinamento significativo
Da Spazzoli anche una serie di aggiornamenti rassicuranti sul fronte del depuratore di Hera di via Correcchio che “non è stato compromesso, anche se ci sono stati dei danni a 4 motori dei ponti sedimentatori e alle griglie”, tali però da “non aver compromesso in modo significativo l'abbattimento microbiologico e il trattamenti fanghi e quindi la funzionalità del sistema depurativo”. Nell'impiantistica della raccolta delle acque reflue ci sono stati inoltre “problemi in corrispondenza di impianti di sollevamento, che sono stati ripristinati in tempi brevi”.
Il consigliere Loris Ceredi (Forlì Cambia) ha poi chiesto se è stato “riscontrata una differenza di inquinamento tra zona servite con fognature miste e zone con fognature sdoppiate in bianche e nere”, in quanto nel primo caso l'acqua da alluvione dovrebbe essersi mischiata con le acque sporche di fognatura. Anche da Fabrizio Ragni (Fratelli d'Italia) e Massimo Marchi (Italia Viva) si sono levati interrogativi sulla tenuta attuale delle fognature.
Questa la risposta di Spazzoli: “Sicuramente nella prima fase dell'evento alluvionale l'immissione di fanghi può aver ridotto la funzionalità idraulica del sistema fognario, ma ci risultano interventi di pulizia di Hera e Comune. Invece, non si è verificata l'attivazione degli scolmatori (che si attivano quando si raggiunge tre volte la portata media) senza eventi piovosi significativi, che di solito è l'indice di otturazione delle fogne; non c'è una segnalazione di compromissione di fognature a differenza di altre città".
Controlli nei centri di stoccaggio dei fanghi
Illustra alla commissione la responsabile dell'Arpae per la vigilanza ambientale: “Sono state fatte verifiche sui siti di stoccaggio di fanghi da alluvione, in un caso è emersa una gestione non conforme, con fanghi stoccati in un'area non destinata a questo scopo, in area privata, a cui è seguito l'intervento dei carabinieri forestali. Un altro controllo nella golena destra del fiume Montone a valle del ponte del Braldo, altra area indicata per i fanghi, questa è stata trovata regolare e presidiata”.