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Cronaca

Dopo 50 anni di abbandono, il Comune va all'acquisto dell'Ex Eridania: può farla sua per circa un milione di euro

L'obiettivo è realizzare all'ex zuccherificio Eridania, il più grande immobile in disuso della città che si trova a pochi passi dal centro storico, un grande nuovo polmone verde a servizio della città

L'obiettivo è realizzare all'ex zuccherificio Eridania, il più grande immobile in disuso della città che si trova a pochi passi dal centro storico, un grande nuovo polmone verde a servizio della città. Ed ora i tempi sembrano maturi per partire con la prima fase del progetto, vale a dire acquisire la grande area da 16 ettari e renderla pubblica. In che modo? Il Comune intende acquistarla all'asta fallimentare, partecipando alla prossima seduta del 29 novembre.

Il bene, ad ora, appartiene alla gestione fallimentare dell'ex grande gruppo edile Cmv di Verucchio (Rimini). Il complesso è ora posto in vendita con una base d'asta di 1 milione e 180mila euro, di cui 590mila euro è la stima del valore dell'immobile oggetto di vincolo culturale, il grande opificio risalente al 1900 e vincolato come esempio di archeologia industriale. Il lotto è composto da due area: una più grande da 12 ettari e una più piccola da 4 ettari, tagliate da via Monte San Michele.

La procedura di vendita immobiliare consente la presentazione di offerte a partire da 885.000 euro. Un prezzo che il Comune reputa congruo se si considera che il 20 febbraio 2020, alla prima asta, il prezzo era fissato a 15,8 milioni di euro, poi sceso con ribassi vari fino ai 5 milioni del 21 ottobre del 2021. Ed ora il ribasso decisivo, che permetterebbe al Comune di fare sua la grande area a un valore intorno al milione di euro. Il Comune ha la scadenza delle ore 13 del 28 novembre per presentare la sua offerta. Per questo approda nel prossimo in Consiglio comunale la delibera in cui si autorizza l'ente a partecipare alla gara. La delibera sarà trattata nel corso della commissione consigliare di giovedì.

L'amministrazione di Gian Luca Zattini ravvisa “l'interesse pubblico all'acquisizione del bene da destinare alla realizzazione di un parco pubblico. Dal punto di vista strategico ed urbanistico la creazione di un nuovo grande parco pubblico nell’area dismessa dell’Ex Eridania avrebbe quindi un grande valore aggiuntivo per la tutta la città”. Inoltre con la decadenza dell’ultimo Piano Operativo Comunale nel giugno 2021 e stante l’attuale fase transitoria prevista dalla legge urbanistica regionale, in attesa del nuovo Piano Urbanistico Generale, l’area Ex Eridania è priva di qualsiasi strumento che ne possa disciplinare la trasformazione da parte di un privato, mentre il Comune fa valere i principi del contenimento del consumo di suolo e le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Spiega la relazione del Comune: “L’Ex Eridania, data anche la sua dimensione e la sua posizione centrale nel nucleo urbano, si configura certamente come un’area che può contribuire al raggiungimento di questi obiettivi poiché comprende immobili che possono essere recuperati e destinati ad altre funzioni evitando nuovo consumo di suolo ed anche perché con le ampie superfici scoperte permeabili e verdi, opportunamente risistemate, può sostenere le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici che sono sempre più imprescindibili nel contesto urbano”.

Su questa partita il Comune ha già messo a bilancio 1,5 milioni di euro, anche se per realizzare i suoi progetti e specialmente per restaurare l'edificio centrale serviranno finanziamenti molto più consistenti, nell'ordine di decine di milioni di euro. La svolta potrebbe dunque arrivare esattamente a 50 anni dalla chiusura e dall'inizio dell'abbandono dell'ex Eridania, la cui ultima campagna saccarifera risale al 1972. 

La storia dello stabilimento

Il primo nucleo dello stabilimento, destinato alla lavorazione della barbabietola per la produzione saccarifera, fu costruito nel 1900 dalla Società Anonima Eridania Zuccherifici Nazionali. Un primo potenziamento delle attrezzature e della produzione ci fu già nel 1902 e, negli anni seguenti, proseguì l’ampliamento del complesso produttivo. L’impianto, nel suo periodo di maggiore espansione, diede occupazione a circa mille operai e arrivò a lavorare quindicimila quintali di barbabietole al giorno con una produzione annuale di circa 140mila quintali di zucchero.

Durante il secondo conflitto mondiale lo stabilimento subì gravissimi danni ma la
produzione fu riattivata già nel 1946. Nel 1970 la società Eridania cedette lo stabilimento forlivese alla “Sfir” del Gruppo Maraldi di Cesena, che lo utilizzò fino all’ottobre 1972 quando, conclusa la stagione produttiva, gli impianti furono smantellati e l’attività cessò. Gli spazi a magazzino furono utilizzati fino al 1989 quando a seguito di un incendio l’area fu definitivamente dismessa. Nel 2002 ci fu una demolizione di un magazzino considerata abusiva su cui fu anche aperta un'indagine giudiziaria.

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