Il Comune di Premilcuore sull'orlo del commissariamento per colpa dei giornalisti? "Un salto indietro di 80 anni"
Dura reprimenda alla sindaca di Premilcuore Ursula Valmori da parte del sindacato provinciale dei giornalisti. L'amministrazione guidata da Valmori scricchiola e rischia di terminare anzitempo con un commissariamento
Dura reprimenda alla sindaca di Premilcuore Ursula Valmori da parte del sindacato provinciale dei giornalisti. L'amministrazione guidata da Valmori scricchiola e rischia di terminare anzitempo con un commissariamento da parte della Prefettura, dopo che Valmori ha “silurato” il vicesindaco Sauro Baruffi, pur essendo entrambi esponenti della Lega, per motivi di diatribe personali.
Baruffi, come avviene nei piccoli Comuni, oltre a essere vicesindaco (ormai ex), è anche consigliere comunale e dopo quella che reputa una defenetrazione ingiusta, nell'ultimo consiglio comunale di Premilcuore, è rimasto fuori dall'aula, assieme al resto dell'opposizione, facendo mancare il numero legale e rendendo nulla la seduta. Di fatto un assaggio del fatto che Valmori non avrebbe più una maggioranza in Consiglio e questo prima di delibere obbligatorie sul bilancio, senza la cui approvazione da parte del Consiglio, entro i termini previsti dalla legge, si arriva al commissariamento.
Tra le motivazioni addotte in un'assemblea pubblica a Valmori sarebbe scappato detto che uno dei motivi di dissidio con Baruffi sarebbe stato il fatto che avrebbe avuto rapporti con i giornalisti, sostenendo di essere l'unica titolata a interloquire con la stampa. Ora arriva anche la netta censura del sindacato dei giornalisti. Il direttivo dell’Associazione Stampa Forlì-Cesena formato da Davide Buratti, Emanuele Chesi, Ennio Gelosi, Francesca Leoni, Mario Proli in una nota “ritiene inaccettabile che tra le motivazioni di una rottura di carattere politico e istituzionale, come quella in atto nell’amministrazione dell’alto Rabbi tra Sindaco e Vicesindaco, possa essere addotto il rapporto con la stampa”.
“Nella piena consapevolezza che notizie riservate debbano essere mantenute tali, il concetto 'la stampa doveva parlare solo con me, io sono l’unica titolata a trattare con loro' (dove loro sarebbero i giornalisti), tradisce una visione fortemente in contrasto con tutto quanto è affermato nella Costituzione della Repubblica italiana. Ogni Amministratore pubblico, proprio perché è chiamato a governare la “cosa pubblica”, ha insieme il diritto e il dovere di relazionarsi con l’opinione pubblica e con i cittadini, e l’attività giornalistica rappresenta uno dei principali veicoli di conoscenza, trasparenza e democrazia”.
Ed ancora: “Parlare con gli operatori dell’informazione non è un problema. Anzi, semmai lo è il contrario! A cominciare dal fatto di evitare domande, interviste o anche i semplici contatti personali e telefonici. Non ci permettiamo assolutamente di entrare nel merito di una questione di grande importanza per la comunità di Premilcuore come lo è la crisi di Giunta in atto ma contestiamo in modo deciso il fatto che la stampa possa essere un problema per il governo locale e per la vita del territorio. Sarebbe un salto indietro di quasi 80 anni!”.