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Cronaca Rocca San Casciano

Congelata la chiusura dei presidi di Polizia, distaccamento di Rocca è salvo

La ventilata chiusura, già evitata una volta in passato, era incombente da anni, nel mazzo dei tagli e delle razionalizzazioni dei vari Governi

Sembra scongiurato il rischio di chiusura del distaccamento di Rocca San Casciano della Polizia Stradale. La ventilata chiusura, già evitata una volta in passato, era incombente da anni, nel mazzo dei tagli e delle razionalizzazioni dei vari Governi che si sono succeduti. Invece giovedì mattina c'è stato l'incontro tra il sottosegretario Molteni e i sindacati di polizia, alla presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli. Il tema riguardava la rimodulazione delle Questure, dei presidi territoriali e più in generale degli organici della Polizia di Stato. In questa sede, spiega una nota del sindacato Siulp, “Molteni ha ufficialmente comunicato che il ministro Salvini, in coerenza con quanto preannunciato nel programma di governo, ha congelato la chiusura dei presidi delle specialità, progetto che verrà definitivamente sospeso, e che si provvederà ad un aumento dell'attuale organico (circa 100mila unità) fino alle 106mila previste dalla Legge Madia. In merito ha altresì sottolineato che è intenzione del ministro operare per ampliare l'organico oltre il limite attualmente previsto”.

Continua la nota del Siulp: "E' stato inoltre preannunciato che, avendo le Commissioni parlamentari votato il parere allo schema di decreto correttivo al riordino delle carriere, già nel prossimo Consiglio dei Ministri verrà approvato lo schema presentato con l'impegno ad individuare il primo strumento legislativo utile nel quale inserire la norma con cui dare una nuova delega che consenta sia i correttivi alle Forze Armate, sia un nuovo intervento di riordino che permetterà di superare tutte le criticità ed i disallineamenti che si sono registrati in fase di prima applicazione, ma anche lo strumento per reperire nuove risorse finanziarie al fine di accogliere le richieste presentate, quali: l'unificazione del ruolo di base agenti, assistenti e sovrintendenti, il riconoscimento alle diverse anzianità degli ispettori capo e superiori e la riduzione dei tempi di permanenza nelle singole qualifiche ai fini della progressione in carriera, così facendo recuperare, il più possibile, i gravi ritardi registrati nel bandire i concorsi e consentire ai colleghi di poter raggiungere le qualifiche apicali".

Commenta Galeotti Roberto, segretario provinciale del Siulp Forlì Cesena: "Ora attendiamo che il distaccamento di Rocca San Casciano e la sezione di Polizia Postale di Forlì vengano rinforzati quanto prima, dopo che negli ultimi anni avevano subito tagli, senza alcuna sostituzione". Il Siulp, "nel dare atto al sottosegretario di tali impegni e del riconoscimento concreto al ruolo del Sindacato, diversamente da quanto avvenuto negli ultimi anni", ha ribadito che "tra gli obiettivi prioritari e strategici da raggiungere con il nuovo intervento, vi sono il recupero della penalizzazione che stanno subendo gli ispettori superiori con una anzianità inferiore agli 8 anni all’atto dell'entrata in vigore del riordino, la salvaguardia della professionalità degli ispettori capo del 7° e 8° corso attualmente ancora penalizzati per le modalità eccessivamente restrittive e difficoltose delle procedure concorsuali attualmente in atto per consentire loro l'accesso alla qualifica per Ispettore Superiore e, cosa ritenuta pregiudizale per il Siulp, la garanzia della sede per gli interni, già appartenenti alla Polizia di Stato, che stanno frequentando il X corso da vice ispettore, nonché la retrodatazione della decorrenza della nomina a vice ispettore dei già frequentatori del IX Corso, considerato che gli stessi sono stati avviati al corso solamente dopo ben 4 anni dalla data in cui il concorso è stato bandito. Si fa riserva di comunicare i criteri illustrati che hanno guidato il progetto di rimodulazione delle Questure".

L'intervento dell'Asaps

La notizia è salutata con soddisfazione dell’Asaps, che, ricorda il presidente Giordano Biserni, si è battuta senza risparmio di energie in tutti questi anni "per ostacolare gli assurdi programmi di chiusura dei reparti collocati sulle più importanti strade statali, proprio quelle a più elevato rischio mortalità come indicano le statistiche dell’Istat. "Finalmente è stata recepita la necessità di mantenere e potenziare i presidi del territorio istituiti per garantire livelli adeguati di sicurezza non solo stradale, ma anche per il contrasto ad una criminalità che spesso si muove anche fuori dalla rete autostradale per colpire abitazioni isolate o presidi artigianali e della piccola industria. Si pensi poi al contributo che viene portato dagli agenti della Stradale nei soccorsi invernali agli automobilisti in difficoltà sui tratti di montagna delle strade statali, come il Muraglione - conclude -. Ora si dovrà vigilare affinché lo sforzo posto in essere in questi anni dagli amministratori locali, dalle associazioni e sindacati, approdi al promesso concreto risultato".

Forza Italia

"Da anni, senza mai stancarci, abbiamo affermato in ogni sede che la chiusura degli uffici di polizia  sarebbe stata una pazzia - afferma il coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Ragni -. Un danno enorme al nostro territorio alle prese con criticità note a tutti sul piano della sicurezza e che sono il risultato di anni di indifferenza verso il comparto da parte delle forze politiche di sinistra. Per noi la sicurezza dei cittadini e delle imprese viene prima di tutto e nelle nostre possibilità abbiamo sempre dato voce alle istanze ed al disagio delle donne e degli uomini in divisa sempre più stremati: alle prese con minori risorse, che non consentono di ammodernare mezzi, ausili di protezione ed armi,  e costretti a sopportare maggiori carichi di lavoro a causa della mancanza del turn-over  e degli organici ridotti. La nostra linea è quella di sempre. Adesso, chiediamo di rafforzare gli organici e curarsi , nella nostra provincia di situazioni che devono essere risolte: come quella della polizia penitenziaria di Forlì: sotto organico e costretta in locali inadeguati. E’ necessario velocizzare a tutti i costi il trasferimento del carcere dalla Rocca al Quattro per garantire agli agenti migliori condizioni di lavoro ed ai cittadini maggiore sicurezza: viste anche le notizie ricorrenti di tentativi di fuga di detenuti in unì’area densamente abitata, in centro città. Da sempre dalla parte dei poliziotti e dei cittadini per una sicurezza effettiva e democratica".

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