Omicron, la vita sociale è in "lockdown": dai cellulari ecco la fotografia dell'epidemia
Arriva dalla tecnologia un aiuto per comprendere l'evoluzione della situazione, consentendo di dare un'ulteriore interpretazione ai numeri dei bollettini quotidiani sull'andamento dell'epidemia
Serrande abbassate con l'esposizione di cartelli "Chiuso per malattia" o "Chiuso per ferie". Con oltre 10mila forlivesi costretti in casa dal covid, chi per isolamento domiciliare e chi per quarantene per contatti stretti, la vita sociale è di fatto in "lockdown". Nulla a che vedere con le restrizioni vissute nel 2020, ma è un dato di fatto che la variante Omicron sta riducendo al minimo la vita sociale, tra chi è costretto a non muoversi da casa e chi sceglie la via della prudenza, vivendo unna sorta di quarantena volontaria. Basta passeggiare tra i quartieri della città per vedere che ci sono diverse attività alle prese con chiusure forzate imposte dal virus.
E arriva dalla tecnologia un aiuto per comprendere l'evoluzione della situazione, consentendo di dare un'ulteriore interpretazione ai numeri dei bollettini quotidiani sull'andamento dell'epidemia e analizzando quanto accade nella vita di tutti i giorni. Google Maps (per chi li ha attivati) utilizza dati aggregati e anonimi per mostrare quanto sono affollati determinati luoghi, così da identificare per esempio gli orari di punta di un negozio. E' possibile osservare come, fino a metà dicembre, i dati erano allineati ad una situazione pre-pandemica, per poi picchiare verso il basso nei giorni a ridosso del Natale, quando Omicron si è materializzata anche in provincia.
Gli spostamenti registrati dal colosso di Mountain View nella provincia di Forlì-Cesena fotografano nelle ultime settimane un crollo del 16% per quanto riguarda attività quali ristoranti, bar, centri commerciali, musei, biblioteche e cinema. Come si fa sempre meno ricorso all'uso dei mezzi pubblici, con una flessione del 34%. Le assenze per malattie e quarantene si fanno sentire anche nei posti di lavoro, con una media di un 12% di presenze in meno negli uffici o stabilimenti produttivi.
In aumento invece gli accessi nei negozi di alimentari e farmacie (+21%). Pesa su questo dato da un lato la spesa per pranzi e cenoni di Natale e Capodanno, dall'altro il ricorso ai tamponi per scoprire eventuali positività o ottenere il green pass e acquisti di farmaci per superare quarantene da covid o influenzali. Curioso il dato delle passeggiate nei parchi, una tradizione delle festività dopo le abbuffate a tavola, che ha registrato un +18%.