Consiglio, approvata la commissione d'inchiesta sull'alluvione: "Non dovrà essere la Santa Inquisizione"
Il Consiglio comunale di Forlì ha istituito all'unanimità giovedì sera, nel corso dell'ultima seduta prima della pausa estiva, la “Commissione consiliare d'indagine e di studio sull'emergenza alluvione”
Il Consiglio comunale di Forlì ha istituito all'unanimità giovedì sera, nel corso dell'ultima seduta prima della pausa estiva, la “Commissione consiliare d'indagine e di studio sull'emergenza alluvione”. Questo il nome dell'organo del Consiglio comunale che dovrà approfondire i fatti dell'alluvione del 15 e il 16 maggio e le relative, disastrose, conseguenze per la città di Forlì. La sua istituzione è stata accompagnata da forti tensioni politiche, tanto che nell'assise sono volate urla e diverse interruzioni hanno rallentato il dibattito.
Nucleo della divisione è stato un emendamento di Federico Morgagni (Forlì e Co) in cui il consigliere è tornato a chiedere di definire più precisamente le competenze della commissione, “questo perché la commissione sia credibile e svolga le sue funzioni”. Tuttavia per Albert Bentivogli, consigliere della Lega, l'emendamento è da rifiutare perché è “un testo che ci vincola, mentre siamo noi che ci dobbiamo inserire le problematiche e i temi importanti per i cittadini. Il testo di oggi è invece un punto di partenza”. L'emendamento è stato respinto dalla maggioranza di centro-destra. La prima seduta della commissione d'inchiesta sarà giovedì 3 agosto.
La commissione avrà 14 membri e scadrà il 31 marzo 2024. “La Commissione svolga attività volta a individuare e proporre misure, risorse, iniziative, nell’ambito della competenza dell’Amministrazione comunale, a favore del ritorno alla normalità di cittadini, imprese e di tutte le realtà del territorio duramente colpite dall’alluvione di maggio 2023”, è la finalità che viene esplicitata nel testo della delibera. Proprio questa limitazione all' "ambito della competenza dell’Amministrazione comunale" viene contestata dal centro-sinistra.
I membri della commissione saranno i consiglieri Bentivogli, Costantini, Tassinari (per la Lega), Morra, Ceredi (per 'Forlì Cambia'), Biondi (per Forza Italia), Ragni (per Fratelli d'Italia), Minutillo (per Centrodestra per Forlì), Hafi Alemani, Massa, Zattoni (per il Pd), Morgagni (per Forlì e Co), Brunelli (per il M5S), Marchi (per il Gruppo Misto).
Sullo sfondo del dibattito in consiglio comunale vi è stato il tema che la commissione possa diventare uno strumento di propaganda elettorale, vista la vicinanza alle elezioni comunali, che si terranno probabilmente il 9 giugno prossimo. E' quanto hanno detto gli esponenti di centro-destra. Così per esempio il capogruppo della Lega Massimiliano Pompignoli contro l'emendamento di Morgagni: “Non deve essere una commissione come una Santa Inquisizione, dove c'è già un colpevole, che sarebbe il Comune. Così si sta fomentando del livore nei cittadini anche disinformandoli, dicendo loro che il Comune ha delle competenze non ha. Per esempio non si può dire che la commissione potrà predisporre un piano strategico idro-geologico per il territorio, non abbiamo le competenze per fare questo”.
Per Lauro Biondi (Forza Italia) “la commissione deve lavorare seriamente, dimentichiamoci di metterci le bandierine, con questo atteggiamento la commissione si scioglie in due minuti”. “Se diciamo ai cittadini che questa commissione dovrà dire gli interventi da fare materialmente sul campo, li prendiamo in giro”, fa eco Davide Minutillo (Centro-destra per Forlì). “Inutile nascondersi che ci sono aspettative politiche su questa commissione. Ed è vigliacco fare sciacallaggio sulle sciagure”, aggiunge Damiano Bartolini (Fratelli d'Italia). Sulla stessa lunghezza d'onda anche Massimo Marchi (Italia Viva): “Se pensiamo di fare una commissione per fare processi e l'inizio di una campagna elettorale stiamo sbagliando”.
Agguerrite, invece, le opposizioni. Così Federico Morgagni (Forlì e co) in difesa del suo emendamento: “Sarebbe il caso di mostrare serietà e attenzione ai cittadini, dobbiamo creare una commissione di studio e approfondimento tramite la quale contribuire come proposte. Se non si fa questo, a cosa può servire ai cittadini?”. Ed ancora: “Sarebbe un testo aperto? Invito i consiglieri di centro-destra a rileggerlo: cosa c'è di più restrittivo, come è scritto nel testo della delibera, che di occuparsi solo di ciò che è di competenza del Comune?”.
Prosegue nel ragionamento Soufian Hafi Alemani (Pd): “La prima volta che ci diranno 'Questo non si può fare', 'Questo non si può invitare' allora verrà meno lo stesso ruolo di consigliere comunale in questa commissione”, dato che in questo caso “la sostanza vale più di ogni altra cosa”. Ed ancora: “Chiedo che siano commissione visibili anche in streaming, è assolutamente fondamentale e la strumentazione ce l'abbiamo”.
E conclude Franco Bagnara (Movimento 5 Stelle): “Ci interessa che questa commissione parta subito e che vengano invitati anche i comitati di quartieri, che hanno un corposo database che spiega che la manutenzione di alvei e canali negli anni passati non è stata fatta o è stata fatta in modo non sufficiente. Vogliamo che siano invitati i vari enti, ed in particolare il Consorzio di Bonifica, che ci spieghi perché mancano le figure dell'ingegnere idraulico e del geologo”.