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Cronaca

I laici forlivesi: "Ridare al Pantheon del Cimitero monumentale il significato universale delle sue origini"

La Consulta Laica Forlivese ha inoltrato al sindaco Davide Drei, al presidente e capigruppo del Consiglio Comunale la richiesta di chiarimenti di "centinaia di cittadine e cittadini di diverse convinzioni religiose, politiche, filosofiche e culturali"

"Ridare al Pantheon del Cimitero monumentale di Forlì il significato laico, plurale e universale delle sue origini". E' quanto chiede la Consulta Laica Forlivese, che ha inoltrato al sindaco Davide Drei, al presidente e capigruppo del Consiglio Comunale la richiesta di chiarimenti proveniente "da alcune centinaia di cittadine e cittadini di diverse convinzioni religiose, politiche, filosofiche e culturali" circa l’uso e la gestione del Pantheon all’interno del Cimitero monumentale.

"L’imponente opera funeraria cittadina, sorta in ossequio all’applicazione dei principi dell’editto di Saint Cloud fu costruito in modo mirabile nell’allora zona periferica forlivese e con il tempo è diventato un maestoso sacrario di cittadine e cittadini di tutte le credenze, ma anche il luogo simbolico delle figure esemplari del Primo e del Secondo Risorgimento - ricordano dalla Conslulta Laica Forlivese -. Attualmente nella struttura del Pantheon è praticamente esclusiva, a quanto ci risulta, la funzione a scopi religiosi della Chiesa cattolica di rito romano e la manutenzione a carico del Comune determinata da un’apposita convenzione con la Diocesi di Forlì-Cesena".

Per la Consulta, "l’uso sostanzialmente esclusivo da parte della Chiesa cattolica di rito romano tende inevitabilmente ad escludere anche i defunti di altri culti religiosi, inclusi quelli riconosciuti dalle apposite convenzioni fra di essi e la Repubblica Italiana ed anche coloro che per convinzione atea, agnostica, razionalista non si riconoscono in alcuna delle fedi professate. E’ nella natura e nella storia di Forlì quella di essere città accogliente dalla nascita fino alla morte di tutti coloro che si riconoscono nei diritti e doveri di cittadinanza italiana e nella parte di quelli che nella dimensione europea interagiscono con quella nazionale".

La Consulta Laica Forlivese chiede che, scadendo il 31 dicembre il termine dell’attuale convenzione che regola l’utilizzo del Pantheon,   "esso possa essere ripristinato alla funzione originaria di luogo di elezione di tutte le convinzioni religiose, filosofiche e culturali che non contraddicano i principi ispiratori della Carta costituzionale italiana ed il preambolo della Carta dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione Europea".

La Quindi invita "a studiare le forme più opportune per un uso del Pantheon appropriato alla severità del luogo, ma senza alcun privilegio di culto, tradizione, convinzione, che non sia quello sancito dalla tradizione laica e civile della comunità forlivese, ricordando le grandi figure dei forlivesi illustri che hanno rappresentato nel mondo gli ideali di indipendenza, libertà, uguaglianza, fraternità e hanno lasciato un segno tangibile nella storia politica e culturale e dentro il ricordo reverente della nostra comunità".

Viene chiesto al Comune di Forlì di "rendersi interprete di questi sentimenti condivisi in settori ampi della popolazione di questo Comune che ha scelto in Aurelio Saffi il maggiore dei suoi simboli, adottando un nuovo regolamento in grado di rendere accessibile il Pantheon e riconoscere pari dignità anche a coloro che scelgono e partecipano al commiato laico dai propri defunti".

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