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Cronaca Centro Storico / Corso Armando Diaz

Contro il terrorismo e le aiuole vuote, 'nasce' un albero in corso Diaz

Alla tradizionale festa  con cui si celebrano l’importanza degli alberi, la loro  vitale funzione , la loro bellezza e che culmina con la messa a dimora di nuovi esemplari arborei, quest’anno il Comitato ha attribuito un significato ancora più forte e rievocativo.

Sabato il Comitato Promotore della “Petizione per la salvaguardia degli alberi di Forlì” che si batte in difesa delle alberature minacciate dai tagli, ha innalzato a Forlì un albero della libertà in corso Diaz di fronte alla casa del senatore Ruffilli, per dire no al terrorismo ma anche alle aiuole vuote.
 
Alla tradizionale festa  con cui si celebrano  l’importanza degli alberi, la loro  vitale funzione , la loro bellezza e che culmina con la messa a dimora di nuovi esemplari arborei, quest’anno il Comitato ha attribuito un significato ancora più forte e rievocativo.
 
“Non ci limitiamo infatti a sottolineare l’importanza degli alberi e a motivare ancora una volta le ragioni per cui da sempre ci impegniamo per la loro tutela – hanno dichiarato i rappresentanti del Comitato – e  per la loro difesa. 
Le terribili stragi di questi ultimo giorni mettono tutti noi di fronte a problemi di immensa gravità scatenati da terroristi infami che odiano la democrazia e ne vogliono cancellare i principi cardine” si legge in una nota.
 
“Proprio per questo abbiamo voluto  di nuovo attribuire all’ albero che innalziamo oggi l’antico significato che gli diedero i repubblicani che piantarono il primo albero della libertà a Parigi nel 1790, erigendolo a simbolo della libertà, della fratellanza e dell’uguaglianza, le idee fondamentali della Rivoluzione Francese che costituiscono il nucleo dei principi fondamentali delle moderne democrazie. Lo abbiamo eretto in un luogo della nostra città simbolo della barbarie del terrorismo che nel 1988 soppresse il senatore Roberto Ruffilli perché era l'uomo chiave e il cervello politico del rinnovamento del quadro democratico del nostro paese”.

“Ora la barbarie terroristica uccide indiscriminatamente, in molte parti del mondo in nome di una ideologia folle come folle fu l'ideologia che assassinò Ruffilli. Il nostro è un gesto simbolico, le piante ci danno la possibilità di vivere in questo pianeta, è significativo prenderle come simbolo della vita contro la morte seminata dai terroristi. Nella nostra Regione la memoria degli alberi della libertà piantati in tante piazze è ancora forte, essi sono stati il simbolo delle aspirazioni repubblicane e di emancipazione delle nostre genti e oggi con il nostro gesto simbolico vogliamo celebrare i principi  democratici di cui essi sono stati la rappresentazione. Per questo, contro tutte le stragi torniamo nuovamente a erigere a Forlì un albero simbolo della libertà” prosegue la nota.
 
L'albero è un "pirus caleriana chanticler", “abbiamo voluto utilizzare lo stesso tipo di albero scelto dal Comune col suo progetto riguardante Corso Diaz e interrotto per una infantile ritorsione di qualcuno che non ha digerito la sconfitta patita. L'albero è stato messo a dimora seguendo le tecniche agronomiche indicateci da esperti, in una buca di adeguate dimensioni e profondità scavata a mano con picconi e vanghe, con l'impiego di lapillo , drenaggio, compost adeguato e nuovo terreno vegetale. Sopra il terreno sono stati rimessi su un letto di ghiaino gli elementi in cemento che impediscono che il terreno si compatti troppo, fra i quali, a mo di finitura è stato posato dello spacchetto di rosso di Verona”.

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