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Cronaca

"Zone rosse", si entra e si esce per lavoro o motivi sanitari. Denuncia penale per chi viola le regole

È questa una delle decisioni prese nella mattinata di lunedì dagli Amministratori dei Comuni della Provincia di Forlì-Cesena riuniti in Prefettura per fare il punto a seguito della pubblicazione del nuovo Dpcm 8 marzo 2020

"Sono consentiti i trasferimenti per ragioni di lavoro, di salute e di estrema necessità, ma chi viola le regole imposte per entrare e uscire dalle zone rosse (come la provincia di Rimini) sarà denunciato penalmente alla Autorità Giudiziaria". È questa una delle decisioni prese nella mattinata di lunedì dagli amministratori dei Comuni della Provincia di Forlì-Cesena riuniti in Prefettura per fare il punto a seguito della pubblicazione del nuovo Dpcm 8 marzo 2020 che contiene ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19.

SCARICA QUI ---> IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE SPOSTAMENTI

Il Decreto inoltre definisce il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da 14 province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola. È possibile entrare o uscire dalle cosiddette zone rosse solo per motivi di lavoro o esigenze sanitarie urgenti anche senza autocertificazione, come è emerso da una prima interpretazione in Prefettura. In tutti gli altri casi, è vietato lo spostamento da e per le aree sottoposte a maggiori restrizioni. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti, viene ribadito nella direttiva ai prefetti diramata dal Viminale, è quella prevista in via generale dal 650 cp, salvo che non si possa configurare un'ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica.

Nel Decreto si fa anche riferimento alle sanzioni che potrebbero riguardare i gestori di pubblici esercizi come bar e ristoranti che non facciano rispettare le distanze tra gli avventori. Per i trasgressori sarà imposta la sospensione dell’attività con atto amministrativo. La stessa sanzione della sospensione coattiva della attività è prevista per circoli, centri sociali, sale gioco, sale bingo, palestre, cinema e teatri che restino aperti in spregio al Decreto che ne impone la chiusura almeno fino al 3 aprile. Le forze dell’ordine, anche quelle di Polizia Locale, sono chiamate al controllo sul territorio per rispetto delle regole e sono tenute ad imporlo con i provvedimenti penali e amministrativi previsti.

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