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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Controlli serrati sui tagli boschivi: 78 verbali e 3 denunce penali

Nelle settimane scorse si sono chiuse le operazioni di taglio boschivo dell’annata silvana 2012-2013. L’attività di taglio delle formazioni forestali è un settore economico importante per le zone del medio e alto Appennino della provincia di Forlì-Cesena

Nelle settimane scorse si sono chiuse le operazioni di taglio boschivo dell’annata silvana 2012-2013. L’attività di taglio delle formazioni forestali è un settore economico importante per le zone del medio e alto Appennino della provincia di Forlì-Cesena, territorio caratterizzato da un elevato indice di boscosità, pari al 44,85 % della superficie territoriale provinciale, valore che è ben al di sopra sia dell’indice nazionale (34,74%) sia di gran lunga di quello regionale (27,52%).

La materia del taglio dei popolamenti forestali è regolamentata dalle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (P.M.P.F.) emanate dalla regione Emilia-Romagna con provvedimento della Giunta Regionale n.182 del 31.05.1995: le P.M.P.F. contengono le regole per la corretta applicazione delle norme selvicolturali che consentono di eseguire i tagli boschivi nel rispetto di tempi e modalità tali da preservare l’integrità dei soprassuoli forestali e garantirne la perpetuazione. Il Corpo Forestale dello Stato è deputato al controllo sul rispetto delle disposizioni normative contenute nelle P.M.P.F. e sulla corretta applicazione delle norme tecniche sui tagli che vengono stabilite dagli Enti Locali competenti (Provincia o Comunità Montane e/o Unioni di Comuni a seconda dei territori dove vengono eseguiti i tagli) attraverso l’emissione di atti amministrativi specifici.

Un tempo l’attività del taglio dei soprassuoli boschivi dava occupazione nelle zone montane della provincia di Forlì-Cesena a numerose persone: si trattava, come ora, nella quasi totalità dei casi di boschi cedui ovvero boschi di latifoglie (faggio, roverella, carpino, orniello) in cui le piante vengono tagliate alla base del tronco e proprio in seguito al taglio vengono emessi dalla ceppaia numerosi nuovi getti che costituiranno il popolamento forestale del futuro. Successivamente all’utilizzo di derivati del petrolio e di gas al posto di legna e carbone, il settore ha subito un drastico calo; all’attualità si notano segnali di parziale controtendenza ovvero la materia prima legno torna ad avere una valenza economica ed un mercato legato sia ad impianti di riscaldamento a biomasse  di medio-grandi dimensioni sia ad impianti ad uso familiare di più ridotte capacità energetiche.

Quella appena conclusasi è stata una stagione caratterizzata dal tempo molto piovoso che ha fortemente rallentato ed in alcuni casi impedito l’esecuzione dei tagli boschivi previsti che verranno pertanto rinviati alla prossima annata silvana; inoltre le temperature basse nei mesi primaverili hanno rallentato la ripresa vegetativa delle piante forestali cosicché è stato in alcuni casi anche posticipato il termine utile per l’esecuzione dei tagli di abbattimento, termine che è dettato dalle esigenze eco-fisiologiche delle piante che se abbattute dopo tale limite temporale possono andare incontro a sofferenza e/o morte dell’apparato radicale.

Controlli sui tagli boschivi

Nell’azione di controllo del territorio e nello specifico settore dei tagli boschivi – che si è ritenuto opportuno incrementare in considerazione dell’importanza che le formazioni forestali  rivestono in generale ma anche nello specifico nella provincia di Forlì-Cesena – il personale dei 16 Comandi Stazione del Corpo Forestale dello Stato presenti in provincia ha riscontrato, a fronte di 288 controlli eseguiti, 78 casi di irregolarità amministrative e 3 ben più gravi casi di natura penale.
Le irregolarità contestate – che hanno comportato l’elevazione di altrettante sanzioni per un importo complessivo di 13.679,92 euro che verranno introitati dagli Enti Locali competenti – hanno riguardato il non corretto rispetto di norme tecniche contenute nelle P.M.P.F.: i casi più frequentemente riscontrati sono stati il non idoneo rilascio di matricine (le piante che devono rimanere in piedi dopo l’esecuzione del taglio nel bosco ceduo), la mancata comunicazione all’Ente competente dell’effettuazione del taglio, lo “sconfinamento” oltre i limiti richiesti ed autorizzati per il taglio, il mancato sgombero della tagliata (ovvero al rimozione del materiale legnoso dal bosco che se rimosso in ritardo può provocare danni, anche seri, alle piante in ricrescita), la non corretta esecuzione del taglio delle piante che può avere ripercussioni negative sui ricacci che si generano alla base delle medesime. In questi casi, è bene specificare, il bosco non subisce un danno permanente ma può andare incontro a situazioni di difficoltà del normale stato vegetativo che comunque la Natura dovrebbe riuscire  a sanare nel volgere di poco tempo.

Ben diverso è il caso dei 3 casi riscontati dove il soprassuolo boschivo è stato abbattuto senza alcuna autorizzazione e con conseguenze tali da compromettere il futuro dei boschi interessati, in gran parte interamente distrutti con l’abbattimento delle piante forestali: in questi tre casi i responsabili degli abbattimenti illegali, tutti individuati ed identificati a seguito degli accertamenti compiuti dal Personale del Corpo Forestale dello Stato, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì.
È opportuno ed anche doveroso specificare che un taglio boschivo eseguito a “regola d’arte”, cioè nel pieno rispetto delle indicazioni fornite dalla selvicoltura e dalle scienze forestali, non è da considerarsi come distruzione del bosco: il bosco torna a ricrescere in maniera regolare seguendo le leggi della Natura consolidando quel rapporto che ha legato per molti millenni l’umanità ai popolamenti forestali ed alla materia prima rinnovabile per eccellenza che è il legno.
Diverso è il caso dei tagli non eseguiti correttamente per i quali, a seconda della gravità del danno, scattano sanzioni amministrative o penali.

Il Corpo Forestale dello Stato è impegnato costantemente sull’interno territorio nazionale nel controllo sulla corretta applicazione delle norme tecniche e di legge che disciplinano la materia dei tagli boschivi anche in considerazione dell’importanza del patrimonio forestale del nostro Paese di eccezionale valenza naturalistica sia per estensione che per varietà e biodiversità. Anche nella provincia di Forlì-Cesena il settore continuerà ad essere posto sotto attenzione  al fine di prevenire e/o reprimere a norma di legge eventuali comportamenti illeciti che comportino danni, più o meno gravi, ai soprassuoli forestali di questo territorio al fine di poter avere sempre più boschi ad elevato valore ambientale. Il Corpo Forestale dello Stato ricorda che per eventuali segnalazioni su emergenze ambientali è sempre attivo il numero verde “1515” cui il cittadino può rivolgersi gratuitamente per comunicare attività illecite condotte in danno dell’ambiente.

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