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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Santa Sofia

Corniolo: il lago nato dalla frana diventa un'attrazione

Nascono da una rinnovata condivisone tra il Consiglio Direttivo e la Comunità del Parco (i Comuni che ne fanno parte) una serie di idee e di progetti che sono stati approvati nelle ultime riunioni dell'Ente

Nascono da una rinnovata condivisone tra il Consiglio Direttivo e  la  Comunità del Parco (i Comuni che ne fanno parte) una serie di idee e di progetti che sono stati approvati nelle ultime riunioni dell’Ente. La prima buona notizia è nel progetto finanziato dalla regione Emilia Romagna e dal Parco, realizzato in collaborazione con la Provincia di Forlì – Cesena relativamente al Parco Faunistico di Valdonasso.

Un progetto che coniuga ricerca e fruizione turistica in maniera esemplare. Il recinto, nato per contenere la fauna del territorio a scopi turistici, diventa ora strumento di limitazione all’ingresso della fauna permettendo lo studio dell’evoluzione vegetale senza l’influenza degli animali abitualmente presenti sul territorio. Ma oltre a questa funzione prettamente scientifica, diviene anche polo di attrazione turistica attraverso la realizzazione di percorsi escursionistici alternati a strutture di appostamento atte ad effettuare l’osservazione del bosco da diversi punti di vista. Il tutto si collega all’adiacente orto botanico di Valbonella, arricchendo così l’offerta complessiva del territorio.

La seconda buona notizia nasce dalla volontà del Parco di volere lavorare alla valorizzazione scientifico – naturalistica e turistica del lago naturale originatosi dall’evento franoso del 2010 a Corniolo. Il lago, ormai battezzato di “Poggio Baldi”, presenta dimensioni ragguardevoli (un chilometro di lunghezza) e mostra diversi aspetti estremamente interessanti, sia per lo studio evolutivo di un lago naturale che per le possibili opportunità di turismo sostenibile che si possano effettuare nel bacino. Per questi possibili sviluppi l’Ente Parco ha stanziato un contributo per redigere un primo progetto di fattibilità e si è attivato nei confronti degli Enti locali competenti, Comune, Servizio Tecnico di Bacino, Romagna Acque, per approfondire insieme un percorso condiviso.

Una ulteriore spinta propulsiva è stata  offerta dal Rotary Club Casentino e dal Rotary Club Forlì tre Valli.  E’ stata infatti stanziata  una borsa di studio dai due Club dedicata agli aspetti di gestione forestale presenti all’interno dell’area protetta. Lo studio, realizzato dal Dr. Elias Ceccarelli e coordinato dal Prof. Luigi Hermanin dell’Università di Firenze, ha ottenuto importanti risultati relativamente alle diverse metodologie adottate dai diversi Enti nella catalogazione e gestione di questi dati a fini scientifici. Il Consiglio Direttivo ha dato mandato agli uffici affinché i dati ottenuti potessero trasformarsi in una proposta organizzativa capace di rendere unica ed univoca la raccolta delle informazioni di carattere forestale su tutto il territorio del Parco. Una proposta dell’Ente Parco che coinvolgerà, attraverso quello spirito di collaborazione che contraddistingue gli Enti territorialmente competenti, le informazioni necessarie a programmare, in modo scientifico, gli interventi forestali nell’area protetta.

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