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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Covid, l'analisi della settimana: finalmente si vede una flessione stabile dei positivi nel Forlivese

Sono i dati forniti dall'Ausl Romagna al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo

Negli ospedali romagnoli ci sono 482 persone ricoverate per Covid, di cui 42 in terapia intensiva. Si tratta quindi 4,2 persone ricoverate per Covid ogni diecimila abitanti, a fronte delle 5,3 di media regionale. Scorporando tale dato, l'incidenza di ricoveri non in terapia intensiva è di 3,9 persone per diecimila abitanti in Romagna contro una media regionale di 4,8, mentre l'incidenza di ricoveri in terapia intensiva è di 3,55 in questo caso per centomila abitanti in Romagna, contro una media regionale di 5,03.

Sono i dati forniti dall'Ausl Romagna al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata. I dati si riferiscono alla settimana dal 9 al 15 novembre. Nella settimana di riferimento si sono verificate 3.744 positività su un totale di 35.477 tamponi (vale a dire oltre cinquemila al giorno di media, con punte di settemila), con una incidenza dunque del 10,6 per cento di positivi sui tamponi totali realizzati. La settimana precedente i nuovi positivi erano 2.831, con un aumento quindi di 900 casi in più. Il dato, pur aumentando rispetto alla settimana precedente, resta ancora più basso rispetto all'incidenza nazionale. Su questo dato si registra, nell’ultima settimana, un aumento nei territori di Rimini (11,9% di tamponi positivi) e Cesena (11,3%) , un lieve calo a Ravenna (10,3%) ed un calo più significativo a Forlì (dove i tamponi positivi sono il 7,9%).

Covid, l'andamento del 9-15 novembre 2020

Si registra invece un aumento in tutti i territori rispetto all’indicatore delle positività su popolazione residente. In altre parole la pressione cresce: nell'ultima settimana ben lo 0,4% della popolazione di Rimini e provincia ha visto il poco entusiasmante inserimento nella lista dei nuovi positivi, datoc he scende allo 0,3% a Ravenna e Cesena, mentre a Forlì e territorio è stata inserita nella lista dei nuovi malati Covid lo 0,25% della popolazione totale. Restano pressochè invariate le percentuali di asintomatici con quella di Rimini ancora superiore alle altre. Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza; per quanto riguarda le Terapie intensive, a fronte di un lieve aumento di ricoverati in valore assoluto, è diminuita di mezzo punto la percentuale di ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati.

L'analisi

"Da questi dati emerge come la Romagna continui ad avere indicatori più positivi rispetto al resto della regione, in particolare dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri - rimarca il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini -. Ciononostante i valori assoluti dei contagi restano alti, e conseguentemente pure i numeri di ricoveri, che anche nella settimana scorsa sono aumentati, mantenendoci nel 'livello rosso' del Piano dinamico per gli ospedali. Una ulteriore crescita di ricoveri significherebbe limitare di conseguenza il resto dell'attività sanitaria extra-covid, ovviamente per le prestazioni non urgenti, ma questa è una situazione che vogliamo evitare a tutti i costi. Anzi vogliamo continuare, come stiamo facendo, ad erogare il maggior numero di prestazioni sia per completare il recupero di quelle saltate durante i mesi della 'prima ondata' e per le nuove prenotazioni. Come detto stiamo lavorando sfruttando ogni potenzialità per implementare sempre più il contact tracing in modo da individuare il maggior numero di casi possibili in fase iniziale così da poterli gestire a domicilio, e stiamo sempre più attivando strutture come le Cra covid per pazienti fragili e paucisintomatici. Mi permetto di dire che stiamo facendo tutto il possibile, anche in accordo col privato e con le altre istituzioni, che ringraziamo, ma tutto rischia di essere vanificato se la cittadinanza non continua con perizia a seguire le buone pratiche mirate a limitare il contagio".

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