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Cronaca

Coronavirus, Bonaccini: "No allo stop all'asporto per i bar dopo le 18. Intensificare i controlli"

"Non la trovo molto confacente", frena il governatore dell'Emilia Romagna intervenendo su La7, dopo che gia' il suo assessore al Commercio Andrea Corsini aveva criticato il provvedimento

Giovedì mattina ci sarà il match finale col Governo sul nuovo Dpcm, ma fin da ora Stefano Bonaccini boccia il divieto di asporto dai bar dopo le 18, misura che potrebbe entrare nel nuovo decreto. "Non la trovo molto confacente", frena il governatore dell'Emilia Romagna intervenendo su La7, dopo che gia' il suo assessore al Commercio Andrea Corsini aveva criticato il provvedimento. La proposta resta "sul tavolo", ma le Regioni annunciano battaglia. "Personalmente - dice Bonaccini a Tagada' - ritengo che rischi di colpire un settore gia' particolarmente colpito e che non dia grande 'soddisfazione'. Semmai il tema vero e' quello dei controlli, che bisogna intensificare per verificare che le persone rispettino le norme".

Quella misura, insomma, "io sarei per non metterla. Ha invece trovato largo consenso tra i presidenti il divieto di spostamento tra Regioni", dice ancora il governatore. Ancora in piedi anche l'ipotesi di una zona arancione 'nazionale' dei weekend, con bar e ristoranti chiusi anche a pranzo. "E' evidente che la curva bisogna riabbassarla, altrimenti rischiamo di non risolvere mai definitivamente questo problema", chiosa Bonaccini.

Quanto ai ristori, "mi pare che buona parte dei ristori siano stati consegnati, ma adesso ci aspettiamo un'altra fase dei ristori per le chiusure": in questo senso la lettera firmata da Bonaccini e altri presidenti di Regione. Esclusa defintivamente dal prossimo Dpcm, invece, l'incidenza settimanale dei casi come criterio per determinare le zone rosse. "Quella proposta - dice Bonaccini, che l'ha avversata - non e' stata sostenuta dal ministro della Salute in primis, perche' si rischia di penalizzare chi fa piu' tamponi".

Per quanto riguarda il rischio di zona rossa per l'Emilia-Romagna, "la preoccupazione ovviamente c'è, guai non averla. Ma non ho mai voluto disperare, neanche nei momenti piu' drammatici. Il dato e' di una diminuzione di circa il 30% dei contagi, con un 9% sui tamponi rispetto al 20% di lunedì, ma bisogna guardare la curva tendenziale, che sta crescendo in tutta Europa".

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