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Cronaca

Coronavirus, più guariti che malati: "Emilia Romagna verso contagi zero"

A livello regionale si e' registrato un calo di 239 malati effettivi, scendendo sotto la quota di 13.000 casi positivi ancora attivi (12.845 per la precisione)

In media ormai "sono 10 giorni che abbiamo piu' guariti e molti meno malati. E' stabilmente così, quindi stiamo scendendo verso lo zero". Rinnova i segnali di ottimismo Sergio Venturi, commissario ad acta per l'emergenza coronavirus in Emilia-Romagna, durante la diretta Facebook di giovedì pomeriggio. A livello regionale si e' registrato un calo di 239 malati effettivi, scendendo sotto la quota di 13.000 casi positivi ancora attivi (12.845 per la precisione).

L'epidemia in Italia, ricorda Venturi, era iniziata con un fattore di tre-quattro contagi ogni persona infettata. "Siamo sotto a uno", segnala Venturi, cioe' serve piu' di una persona infetta per contagiarne un'altra. E piu' questo valore e' basso, sottolinea il commissario, piu' l'epidemia si avvia alla fine. "Lo dico perche' mediamente ormai sono 10 giorni che abbiamo piu' guariti e molti meno malati- afferma Venturi- e' stabilmente cosi', quindi stiamo scendendo verso lo zero. E meno pazienti attivi ci sono, meno possibilita' ha il virus di passare da una persona all'altra. Queste sono le migliori notizie che possiamo dare e le stiamo dando, tra alti e bassi, da 10 giorni". 

A supporto della sua tesi, il commissario dell'Emilia-Romagna porta anche i dati delle attivita' delle ambulanze covid nell'arco dell'ultimo mese. "Ieri a Piacenza abbiamo registrato 16 chiamate - riferisce Venturi - per avere un numero uguale dobbiamo tornare indietro di almeno 60 giorni. E nel frattempo e' successo di tutto, con picchi di 150 chiamate giornaliere". Il dato piu' alto a Piacenza e' del 16 marzo con 157 chiamate, quindi "dieci volte di piu' rispetto a giovedì". Discorso simile per Parma, dove ieri le chiamate sono state 33 mentre il 20 marzo furono 170 (sei volte di piu').

"Per ritrovare un numero paragonabile a quello attuale - sottolinea Venturi- dobbiamo tornare ai primi di marzo". Reggio Emilia invece "ha un andamento differente - spiega il commissario - non ha mai avuto picchi del genere. Il dato piu' alto e' stato il 23 marzo con 119 chiamate, oggi siamo a 44". Quindi con ogni probabilita', afferma il commissario ad acta per l'emergenza, "Reggio Emilia sara' la provincia che andra' piu' avanti. Ma l'epidemia e' cresciuta lenta e quindi il territorio e' andato molto meno in difficolta' di altre province. Poco importa se l'onda e' piu' lunga se e' anche piu' bassa", commenta Venturi.

Infine c'e' Rimini, dove mercoledì sono state registrate 16 chiamate di ambulanze, contro un picco di 83 il 17 marzo scorso. "Sembra poco - afferma il commissario -, ma a Rimini il picco e' stato ben piu' ripido di Piacenza, in pochi giorni, ed e' stato spento solo con provvedimenti molto forti (l'istituzione della zona rossa, ndr) per evitare che l'incendio avesse proporzioni disastrose. E giovedì Rimini e' in una situazione di tranquillita'", tira un sospiro di sollievo Venturi.  (fonte Agenzia Dire)

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