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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus, l'approfondimento

Anche il freddo incide sull'aumento dei contagi, "Il covid è un virus infido e imprevedibile"

"Occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo", è il richiamo di Altini

Contagi in lieve risalita, tasso di ricovero stazionario. Questo è quanto emerge dall'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid-19 in Romagna nella settimana dal 7 al 13 marzo. Complessivamente si sono 4.600 positività (20.2%) su un totale di 22.732 tamponi (molecolari e antigenici), con una crescita in termini assoluti di 573 positivi. Nel Forlivese i nuovi positivi sono passati da 638 a 812, nel Cesenate da 817 a 1010, nel Riminese da 1167 a 1276 e nel Ravennate da 1405 a 1502.

COVID - Aumentano le classi in quarantena

Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da covid stazionario rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva. E' in continua riduzione da 5 settimane anche il numero dei decessi, in totale 19, tre dei quali nel Forlivese. Sono cinque i nuovi focolai riscontrati, due dei quali in case di riposo del comprensorio di Forlì. Sono 146 gli operatori tra dipendenti e convenzionati in tutta l'Ausl Romagna sospesi, 32 dei quali nel Forlivese (27 operatori e 5 convenzionati, con una percentuale sul totale degli operatori pari all'1%).

Coronavirus, l'evoluzione nella settimana dal 7 al 13 marzo 2022

"La settimana presa in considerazione conferma il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri - commenta Mattia Altini, direttore sanitario dell'Ausl Romagna -. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi, registrata nelle settimane precedenti, ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza. Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo".

Altini ricorda anche quanto sia "importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato  la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato. E penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus, ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa, o quanto meno l’impossibilità di farci del male in modo serio".

Analizzando la campagna vaccinale, le prime dosi (comprese dosi uniche) somministrate nei centri vaccinali aziendali sono state 901.846 (325.543 in provincia di Forlì-Cesena) tra queste 15.764 sono state somministrate ai bambini tra i 5 e 11 anni e 422 sono di Novavax , mentre le seconde dosi 861.233 (311.417) e le terze 576.576 (209.222). Dal 1 marzo è iniziata la somministrazione delle quarte dosi ai soggetti immunodepressi e a mercoledì sono 827, 335 in provincia di Forlì-Cesena. Le dosi somministrate dai medici di medicina generale sono 108.278 (44.328 in provincia), mentre nelle aziende 8.038.

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