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Cronaca

Coronavirus, in Emilia Romagna un aumento del 16%. Venturi: "Teniamo duro e ce la faremo"

Così il commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi

"Abbiamo un aumento di persone positive al virus di circa il 16%, di cui quasi la metà con sintomi lievi e in isolamento a casa". Così il commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, facendo il punto sulla situazione in Emilia Romagna. Si tratta, spiega, di "un dato che ci aspettavamo e in linea con le previsioni. Per quanto riguarda il dato per provincia, anche qui siamo in linea in tutti i territori. Piacenza ad esempio registra un numero di positivi maggiore, un dato che si spiega col fatto che da oggi è autonoma nella refertazione dei test (non deve più inviare i tamponi a Bologna o Pavia) e quindi sta ‘smaltendo’ una situazione pregressa. In sostanza, abbiamo l’esito di numerosi test svolti nei giorni scorsi".

"Anche se siamo abituati a enfatizzare i numeri negativi, non dobbiamo però dimenticare quelli positivi - ha proseguito Venturi -, come ad esempio l’alto numero delle persone che sono in isolamento a casa senza bisogno di ricorrere al ricovero in ospedale e il numero di guariti, che sappiamo essere molti di più dei 54 comunicati dalle Aziende, ovviamente più attente al numero di positivi e a quello dei decessi che continuiamo a registrare, oggi 40 in più. E poi la prevenzione che state facendo restando a casa- ha detto rivolto a chi era all’ascolto: a Reggio Emilia, per esempio, popolazione che risponde rapidamente ai consigli per la salute, abbiamo un 10% in più di contagiati, il più basso della regione. Anche a Parma e a Rimini le misure restrittive adottate dai sindaci e, in particolare, l’invito del sindaco Gnassi di restare a casa diffuso per le strade, cominciano a dare i loro effetti".

"Per quanto riguarda Parma - ha sottolineato Venturi - abbiamo altre notizie positive. Intanto, sono stati superati i problemi al Pronto soccorso di Fidenza e poi abbiamo avuto la risposta positiva dell’Università, dopo l’appello di ieri, per consentire i primi esami di laurea agli infermieri già la prossima settimana".

"Sono fiducioso che ce la faremo, tenendo duro e sapendo che nei prossimi giorni di potranno esserci degli incrementi ma poi vedremo la luce. Va bene come ci stiamo comportando - ha continuato Venturi -. Lo vedo dalle strade deserte, lo sento nelle dichiarazioni delle persone, e nei flash mob che ci fanno battere le mani tutti insieme e ci fanno sentire vicini. Con un’ultima raccomandazione: stare insieme ai propri affetti vuol dire stare vicini, ma sempre a più di un metro di distanza, per salvaguardare i nostri cari e far sì che nessuno di loro si ammali per colpa nostra. Alla fine, come dice il Cardinale Zuppi, scopriremo che siamo diventati più comunità e saremo più forti. Impareremo a parlare tra di noi e avremo bisogno di abbracciarci, stringerci le mani e quando potremo farlo non sarà più come prima". 

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