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Cronaca

"Pronti ad affrontare lo tsunami: ok l'uso di mascherina, ma non dimentichiamo di usare la testa"

Nell'appuntamento in diretta sulla pagina Facebook del parlamentare Marco Di Maio, il prof. Claudio Vicini risponde a molte domande sanitarie (e non solo) sull'epidemia di Covid-19

La conoscenza del virus

Così il professor sul rischio contagio: "L'esperienza ha insegnato con uno studio epidemiologico sul campo che probabilmente il periodo di manifestazione del virus è di sette-otto giorni dopo il contatto con un soggetto positivo". Vicini ha anche tenuto ad evidenziare come "non siamo alla fine della crisi. In Emilia Romagna il picco avverrà probabilmente entro i prossimi giorni. L'onda ha un braccio che sale, ma anche che scende, occorre ricordare anche della parte calante".

Il 3 aprile è il termine fissato per la fine delle misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi. Tuttavia, spiega Vicini, "il virus non sa leggere i decreti. Il picco è differenziato. Al Nord è atteso nei prossimi dieci giorni, considerando un periodo di incubazione di sette giorni. La durata sera diversa a seconda dal periodo di inizio. Non poniamoci obiettivi di fine troppo rapidi. Quella del 3 è un termine che non sarà rispettato. Finito il periodo, prima di festeggiare in piazza occorre ricordare che la fase finale è quella più difficile da trattenere. Il post picco non è esente da rischi. Quindi attenzione ad abbassare la guardia dopo perchè si rischierebbe un ulteriore picco. Non siamo tutti liberi". Sulla resistenza al caldo, Vicini replica così: "Si sta diffondendo anche nei paesi tropicali".

"Effetto tsunami" sulla sanità

La sanità locale è pronta ad affrontare il picco dell'emergenza? Chiarisce Vicini: "Dipenderà molto dalle cifre dei prossimi giorni. Se ci sarà un incremento ragionevole assolutamente sì. Bisogna valutarlo giorno dopo giorno. Ci sono misure straordinarie come la conversione di strutture in "hospital covid" o altre degenze oppure un uso più intensivo degli ospedali privati o l'utilizzo di sale operatorie per mantenere i pazienti intubati". 

Cure, la situazione attuale

Si parla di un medicinale che sta avendo effetti positivi sui pazienti ricoverati. Vicini conferma: "Si sta discutendo molto in questi giorni su un farmaco che ha una caratteristica particolare. E' di ultima generazione e rientra tra quelli che vengono definiti "farmaci biologici". Si tratta di una sorta di anticorpo che viene sintetizzato sugli animali e costruito come un proiettile specifico che va a colpire alcune sostanze chimiche attive in determinati fenomeni. Lo produce la Roche e possiamo citare la casa perchè lo sta distribuendo gratuitamente in tutto il mondo per la sperimentazione. E' un farmaco che nasce per l'artrite reumatoide, quindi per tutt'altra fenomenologia, però si è notato che alcune manifestazioni della virosi sono simile ad alcune dell'artrite reumatoide. Gli studi su alcuni numeri bassi hanno supportato questa ipotesi. E' stata avviata una sperimentazione. Il farmaco sembra del tutto promettente".

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