Occhi e coronavirus, il primario di Oculistica Giacomo Costa: "Manifestazione rara. L'importante è seguire le buone norme di igiene"
Quella che gli occhi possano essere considerati una via d'ingresso del nuovo coronavirus nel nostro organismo rappresenta "un'eventualità possibile, ma abbastanza remota"
Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ma ai tempi di pandemia da Covid-19 potrebbero aiutarci a capire se nel nostro corpo ha fatto ingresso il virus. Tuttavia si tratta "di un'eventualità possibile, ma abbastanza remota", tiene subito a tranquillizzare Giacomo Costa, primario dell’Unità operativa di Oculistica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. "Ci vorrebbero dei contatti con delle cariche virali molto grandi ed infettanti. E' ovvio che chi dovessere avere una congiuntivite sospetta e virale appartenente ai sintomi del covid è necessario fare attenzione e l'igiene delle mani diventa fondamentale. Tuttavia il contatto interumano con le lacrime è abbastanza difficile che si realizzi".
Come è possibile distinguere una semplice congiuntive da altre patologie?
Le congiutiviti batteriche sono quelle con secrezioni purulente, mentre gli altri casi che presentano occhio rosso o dolore puntorio possono rappresentare congiuntivi di tipo virali. Quando si manifestano patologie con occhio secco la visita oculistica diventa fondamentale.
Vi sono stati casi specifici?
A Forlì abbiamo avuto un solo paziente con patologia covid-19 e manifestazioni di tipo oculari concomitanti. E' un sintomo abbastanza raro e non è tra quelli che si possono avere all'esordio della malattia. E' molto meno frequente rispetto a febbre, raffreddore o mal di gola, che sono i sintomi che verifchiamo al triage tutte le volte che l'utente accede al servizio ospedaliero.
Che sintomi in particolare presentava questo paziente?
Aveva un occhio rosso. Si trovava già ricoverato in un reparto covid, già con patologia avanzata.
Che danni può provare al sistema visivo il covid?
Nessuno, perchè sono tutte congiuntivi autolimitanti.
Come vengono trattate?
Con colliri, lacrime artifciali o con colliri steroidei, a base di cortisone.
C’è un modo per prevenire l’ingresso del Covid attraverso gli occhi?
Come spiegato, il sintomo oculare è secondario. E' difficile quindi che l'occhio possa rappresentare la via d'ingresso virale. E' molto più facile che il contagio avvenga tramite via respiratoria. Da un punto di vista oculistico mi sento di tranquillizzare tutti gli utenti che si rivolgono al servizio. Piuttosto voglio ricordare un aspetto importante.
Quale?
Quello di seguire le buone norme di igiene delle mani, distanziamento sociale e soprattutto l'utilizzo della mascherina, non solo sulla bocca, ma anche sul naso dato che in tanti non seguono il corretto uso. Il naso, infatti, è una delle fonti principali di aerosolizzazione. Anche l'uso degli occhiali può rappresentare una maggiore protezione. All'aperto portare un occhiale da sole non guasta mai, dato che fornisce quel minimo di protezione in più.
Un'altra considerazione?
E' bene precisare il concetto che non si diagnostica il covid-19 da sintomi di congiuntivite. Dal punto di vista oculare possiamo stare tranquilli. Non c'è da fare un allarmismo. L'importante è seguire tutte le buone norme di igiene.
Qual è la situazione attuale nel dipartimento di Oculistica sul fronte visite?
Dal punto di vista della specialistica ambulatoriale abbiamo recuperato tutti gli arretrati, senza dimenticare le nuove prenotazioni. Chi ha bisogno trova una risposta in tempi ragionevoli. La macchina sta funzionando, con differenti tempi di attesa per la chirurgia ambulatoriale. I risultati sono buoni. E' importante rispettare gli orari fissati, perchè in questo modo si evitano gli assembramenti.