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Cronaca

Vendeva le tartarughe su internet: forlivese condannato a 2 mesi

I fatti sono relativi all'illecito accertato dal personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Forlì-Cesena nell'agosto 2009

Nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti un forlivese ritenuto responsabile di aver messo in vendita esemplari di varie specie di testuggini (tartarughe di terra) attraverso il mercato elettronico senza le previste autorizzazioni. I fatti sono relativi all’illecito accertato dal personale del Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Forlì-Cesena nell’agosto 2009.

I militari si erano imbattuti in un annuncio su un sito internet, nel quale si comunicava cessioni o scambi esemplari di Testudo hermanni (tartaruga di terra), Testudo greca (tartaruga greca o moresca) e Testudo marginata (tartaruga marginata o sarda). Si tratta di esemplari appartenenti a specie protette dalla Cites, ovvero dalla Convenzione di Washington che tutela le specie animali e vegetali in via di estinzione. Dall’annuncio si appurava che non vi era la prevista documentazione che deve necessariamente accompagnare la cessione degli animali.

Il reato era stato denunciato prontamente alla Procura di Forlì. Attraverso indagini che hanno visto la preziosa collaborazione della Polizia delle Comunicazioni, è stato possibile risalire al soggetto titolare dell’annuncio. Il Corpo Forestale dello Stato ha proseguito le attività info-investigative ed a seguito di perquisizione domiciliare delegata dalla magistratura  ha proceduto al sequestro degli animali che erano stati proposti per il commercio e/o scambio.

La sentenza emessa nelle settimane scorse ha riconosciuto la colpevolezza del forlivese, condannato (con la concessione delle attenuanti generiche perché incensurato) dal giudice del Tribunale Monocratico di Forlì a 2 mesi ed a 6.000 euro di ammenda oltre al pagamento delle spese processuali.  La condanna è stata emessa per la violazione dell’articolo 1, comma 1, lettera “f” della legge 150/1992, il cui scopo è quello di vietare il commercio di esemplari la cui provenienza non sia adeguatamente certificata: ciò per evitare danni all’ecosistema derivanti da prelievi indiscriminati e incontrollati in ambiente naturale di animali e/o piante in via di estinzione.

Il commercio viene invece autorizzato se vi è una documentazione che attesti la provenienza degli esemplari tale da scongiurare fenomeni di danni ambientali e di illegalità. Il cittadino acquirente è pertanto invitato a prestare sempre la massima attenzione alle modalità di acquisto – in particolar modo nel mercato elettronico – per non alimentare il traffico illegale e per non incorrere in sanzioni derivanti dall’aver acquistato in maniera incauta gli animali e/o le piante soggette a tutela Cites che debbono essere sempre accompagnate dalla relativa certificazione.

Il Corpo Forestale dello Stato attraverso il Servizio Cites è impegnato costantemente sull’interno territorio nazionale nel controllo sulla prevenzione e repressione del commercio e/o traffico illegale di specie di animali e/o vegetali a rischio di estinzione, fenomeno che costituisce una grave forma di illegalità che va a danneggiare gravemente l’ambiente naturale in particolar modo nei Paesi di origine delle specie interessate che vengono spesso sottratte all’ecosistema ed immesse in flussi commerciali illegali.

Anche nella provincia di Forlì-Cesena i controlli proseguiranno al fine di prevenire e/o reprimere a norma di legge eventuali comportamenti illeciti, puntando l’attenzione anche alle nuove frontiere del commercio e dello scambio legate al mercato elettronico. Il Corpo Forestale dello Stato ricorda che per eventuali segnalazioni su emergenze ambientali è sempre attivo il numero verde “1515” cui il cittadino può rivolgersi gratuitamente per comunicare attività illecite condotte in danno dell’ambiente.

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