Cosetta Matassoni è di nuovo in Perù: “Sono appena arrivata a Lima e sono felicissima”
Nemmeno la notizia di ampie aree del Paese andino in stato di emergenza, a causa dei violenti disordini divampati l’indomani del fallito Colpo di Stato dell’ex presidente Castillo, ha frenato Cosetta Matassoni dal proposito di ritornare in Perù, per verificare i risultati della formazione alla riabilitazione comunitaria svolta nel 2018 dall’equipe del dottor Germano Pestelli
“Sono appena arrivata a Lima e sono felicissima”. Nemmeno la notizia di ampie aree Perù in stato di emergenza, a causa dei violenti disordini politici e sociali divampati l’indomani del fallito Colpo di Stato dell’ex presidente Castillo, ha frenato Cosetta Marina Matassoni dal proposito di ritornare nel Paese andino. La fisioterapista di Forlimpopoli è volata a Lima per verificare i risultati della formazione di riabilitazione comunitaria (RBC) ad operatori delle case famiglie e ai genitori dei ragazzi disabili, svolta nel 2018 dall’equipe del dottor Germano Pestelli.
“All’epoca ero ancora in servizio all’Ausl Romagna - dichiara – ma ora che sono in pensione posso muovermi senza limiti temporali, per incontrare medici, volontari e beneficiari di quell’operazione. L'emozione è tanta e sono consapevole delle difficoltà del viaggio, ma il mio cuore è rimasto qua e voglio assolutamente rivedere quei posti e quelle persone”. Espletate le formalità di ingresso all’aeroporto di Lima, la volontaria artusiana si è subito diretta verso la Casa del Malato di Encanada (3.000 m d’altezza). In questa località situata a nord-ovest, in una delle zone più povere del paese sudamericano, opera da anni la missionaria laica trentina Daniela Salvaterra, che ha istituito un centro intitolato a Madre Teresa di Calcutta per l’accoglienza di 70 minori disabili. Cinque anni fa, Cosetta si commosse non poco per il calore offerto da questi giovani, tutti portatori di gravi problematiche motorie, intellettive e psichiche: “Trasmettere la riabilitazione comunitaria ad operatrici ma soprattutto a mamme, mi coinvolge - annota Cosetta - c'è grande partecipazione e le madri portano dietro i figli, si mettono in gioco, provano a muoverli e a posizionarli dopo aver ascoltato le nostre istruzioni”.
Dopo Encanada, la fisioterapista forlimpopolese si sposterà alla Casa San Giuseppe di Pariamarca, gestita da Stefania, infermiera faentina. In questa località, oltre all’Oratorio è stata costruita la casa San Giuseppe Cottolengo, che accoglie attualmente 40 ragazzi con diverse difficoltà. Questo centro ospita la parte maschile dei malati, mentre ad Encanada sono accuditi 62 tra donne e bambini. “Quando arrivano nelle nostre case - scrive Stefania sul web - hanno bisogno non solo di terapia e medicine, ma anche di affetto. La maggior parte degli infermi sono in stato di totale abbandono, altri ci sono stati affidati dalle famiglie impossibilitate ad accudirli”. Entrambe le strutture sono gestite dall'Operazione Mato Grosso, movimento di volontariato educativo fondato nel 1968 da padre Ugo de Censi. In quelle case operano anche alcune famiglie romagnole, che donano tempo e professionalità alla popolazione indigente. “Sia ad Encanada che a Pariamarca effettuerò una formazione di ripasso e valuterò nuovi inserimenti”.
Nei prossimi giorni la Matassoni andrà sicuramente a trovare Marco, tetraplegico dalla nascita e fino al 2018 pressoché abbandonato su un materasso di foglie di mais. “Quel ragazzo - precisa la volontaria - è diventato il perno di un progetto territoriale, grazie al quale ha migliorato la sua qualità esistenziale all'interno della comunità in cui vive”. La fisioterapista forlimpopolese farà infine rotta per Cajamarca, dove incontrerà le famiglie di alcuni ragazzi disabili e darà il suo contributo con valutazioni e piani di trattamento. Il rientro di Cosetta Matassoni in Italia è previsto per la prima decade di luglio.