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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Cronaca

Demolizione e ricostruzione del ponte Braldo, arriva l'ok del Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Forlì ha dato il via libera alla variante al piano urbanistico comunale che permetterà di realizzare il progetto della Provincia di Forlì-Cesena di demolizione e ricostruzione del ponte sul fiume Montone

Il Consiglio comunale di Forlì ha dato il via libera alla variante al piano urbanistico comunale che permetterà di realizzare il progetto della Provincia di Forlì-Cesena di demolizione e ricostruzione del ponte sul fiume Montone di via Ghibellina, la strada provinciale 27 bis che unisce Villanova e via Lughese. Il progetto, non di competenza del Comune, è passato al vaglio dell'assise per la concessione della variante urbanistica senza la quale non si può costruire il nuovo ponte.

Critico l'intervento di Lauro Biondi, capogruppo di Forza Italia che ha giudicato non prioritario l'intervento per 8,5 milioni e in particolare per le due rotonde, ricordando invece le necessità di messa in sicurezza di via Cervese. Di parere invece opposto Massimo Marchi, consigliere di Italia Viva secondo cui "la strada permetterà di scaricare parte del traffico pesante di via Lughese e permetterà un migliore collegamento tra la via Emilia e Villafranca". "Mi colpisce la scarsa visione della progettazione: si fa una strada nuova senza pista ciclabile e senza aggiornarlo sulle nuove condizioni del cambiamento climatico", è stata invece la critica di Eros Brunelli (M5S). La delibera è stata votata con 22 voti favorevoli  e due astenuti. 

L'intervento, che prevede anche un nuovo tratto di strada in variante compreso tra due rotonde - una all'intersezione con via Lughese e l'altra all'incrocio con via Zignola - ha un importo complessivo di 8 milioni e mezzo di euro suddivisi in tre stralci e più annualità. Non si tratta di un intervento reso urgente dall'alluvione dello scorso maggio, ma era un progetto a cui la Provincia lavorava da alcuni anni, dopo aver ottenuto un finanziamento ministeriale dal “Decreto Ponti”, vale a dire il piano nazionale di messa in sicurezza dei ponti dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, per 6,1 milioni. L'attuale ponte attualmente ha problemi sia strutturali che idraulici, tanto che il traffico pesante è limitato a 20 tonnellate. Essendo una strada che si collega alla via Emilia, vede un traffico abbastanza intenso, con picchi di 200 veicoli all'ora in certe ore, di cui il 10% è traffico pesante.

Il ponte verrà quindi ricostruito leggermente più a valle e saranno semplificate le rampe di accesso, con l'eliminazione delle curve a gomito lì presenti, con lavori che si allungheranno per circa un chilometro, con una strada larga 9,5 metri più le banchine. Il vecchio ponte, invece, sarà poi demolito al termine dei lavori, per cui il traffico nel frattempo transiterà sull'attuale tracciato. L'impalcato in acciaio avrà tre campate, di cui due laterali da 25 metri e una centrale da 50, per una lunghezza totale di circa cento metri. Il lavori dureranno 12 mesi e la partenza del cantiere è prevista nel 2024, mentre già quest'autunno sarà pubblicato il bando di gara per trovare una ditta esecutrice. Il ponte è stato progettato con una altezza di un metro e mezzo sopra il livello della piena duecentannale.

Gli altri due stralci, finanziati con fondi ministeriali previsti dal 2024 al 2026 per 2 milioni e 450mila euro, riguardano le due rotonde previste ai due estremi del nuovo tracciato, una su via Zignola e l'altra su via Lughese, ma secondo il progetto complessivo saranno realizzati in un secondo momento, comunque già finanziate. Previsto anche un percorso ciclabile.

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