Con Omicron i contagi dilagano, tasso di positività al 41%. "Ma i vaccini frenano ricoveri e decessi"
Così il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini, presenta il quadro epidemiologico dell'infezione da Covid-19 nel territorio romagnolo dal 3 al 9 gennaio
La curva dell'epidemia continua a salire. E "la sfida sarà cercare di mantenere il non facile equilibrio tra servizi e spazi dedicati ai pazienti covid e attività ordinaria". Così il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini, presenta il quadro epidemiologico dell'infezione da Covid-19 nel territorio romagnolo dal 3 al 9 gennaio. Nella settimana di riferimento, si sono registrate 39.243 positività (41%) su un totale di 95.815 tamponi (molecolari e antigenici).
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Si registra un deciso aumento dei nuovi casi in termini assoluti, +19.236, il 69% dovuti alla variante Omicron: nel Forlivese si è passati da 2.842 a 5.561, nel Cesenate da 3.772 a 8.141, nel Ravennate da 6.129 a 11.387, mentre nel Riminese da 7.237 a 14.154. I pazienti ricoverati sono 463, di cui 39 in terapia intensiva (la scorsa settimana erano 366, 27 dei quali in rianimazione). In aumento i decessi in Romagna, 38, due dei quali nel Forlivese, che presenta un tasso di letalità dell'1,7%.
Questa settimana si sono verificati otto focolai nelle strutture ospedaliere nell’ambito di Ravenna, Rimini e Cesena. Nel comprensorio forlivese è stato segnalato un solo focolaio in una struttura socio-assistenziale a fronte dei cinque del 2 gennaio. Sono 41 gli operatori sanitari del Forlivese sospesi, a cui si aggiungono 5 convenzionati, mentre in tutta l'Ausl Romagna sono 267 (18 quelli convenzionati). La percentuale dei sospesi sul totale degli operatori con obbligo vaccinale è inferiore al 2% in tutti gli ambiti territoriali e non si apprezzano sostanziali differenze tra Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna
"I dati settimanali confermano infatti un ulteriore balzo dei contagi su tutto il territorio romagnolo - fotografa Altini -. Di pari passa cresce anche l’occupazione dei posti letto covid, soprattutto nei reparti di degenza ordinaria". Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia, si legge nella relazione, "si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione". Entra nel dettaglio Altini: "Lo scenario è migliore rispetto alle ondate precedenti. L’aumento considerevole dei nuovi casi nelle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazioni".
"Il livello di ospedalizzazione è quindi notevolmente più contenuto, anche se, con il virus che corre a ritmi così sostenuti, siamo pronti in caso di necessità ad aumentare i posti letto da dedicate ai malati covid che necessitano di cure ospedaliere - analizza il direttore sanitario dell'Ausl Romagna -. La sfida sarà cercare di mantenere il non facile equilibrio tra servizi e spazi dedicati ai pazienti covid e attività ordinaria. Il livello di guardia insomma resta alto, siamo preoccupati ma non allarmati".
C'è pressione sul tracciamento: "Confidiamo nelle ultime misure messe in campo dalla Regione e dal Governo per contenere l’impatto determinato dall’avanzata di Omicron - ammette Altini -. La possibilità di effettuare gratuitamente il tampone rapido di fine isolamento e quarantena nelle farmacie del territorio che ringrazio per il prezioso supporto che ci hanno dato fin dall’inizio della pandemia e più che mai a partire da questi giorni, sarà certamente di grande aiuto".
Sul fronte vaccinale, "con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini over50 e la certificazione rafforzata sempre più indispensabile, speriamo in un aumento della copertura vaccinale in tutte le fasce di età - è l'opinione del direttore sanitario -. Cosa che è davvero necessaria, anche per ridurre i ricoveri che ricordiamo continuano a riguardare in prevalenza persone non vaccinate". In aumento il numero dei soggetti vaccinati nei centri vaccinali aziendali: al 10 gennaio sono 874.028 con prima dose, 797.122 con seconda dose e 349.804 con terza dose a cui vanno aggiunte 96.274 dosi somministrate dai medici di medicina generale.