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Cronaca

Covid, Forlì tra i territori peggiori. La fondazione Gimbe: "Servono restrizioni locali anche se impopolari"

Di diverso avviso è il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: “Al momento non c'è nessuna ipotesi di provvedimento di maggiori restrizioni, né lo abbiamo in mente”. Zattini spiega, infatti, che “i dati sulle ospedalizzazioni non segnano criticità"

“E' inaccettabile che gli amministratori pubblici non abbiano introdotto restrizioni locali, seppur impopolari, accettando il rischio che la diffusione del contagio trascini l’intera loro regione in zona gialla": è il duro monito di  Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il soggetto che è diventato ormai il riferimento per le analisi sugli andamenti dell'epidemia di Covid in Italia. Nella quarto ondata ormai solidamente in corso, infatti, ci sono alcuni territori che stanno andando peggio di altri e la Fondazione Gimbe evidenzia tra questi anche la provincia di Forlì-Cesena, chiedendo misure di restrizione locale per contenere il contagio.

"Per la quarta settimana consecutiva - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+32,3%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, che in un mese è triplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 7.767 il 16 novembre". In Italia nelle ultime 4 settimane l’aumento della circolazione virale è ben documentato dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 12,7%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 5,8%) e positivi/tamponi antigenici rapidi (da 0,07% a 0,21%. 

Secondo l'analisi di Gimbe in 84 province si registra un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Umbria e Veneto tutte le province raggiungono o superano tale soglia. Ma a destare preoccupazione sono in particolare 7 province,  dove si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (638), Bolzano (402), Gorizia (369), La Spezia (248), Forlì-Cesena (219), Padova (179) e Vicenza (152). E su queste, per Cartabellotta servono appunto “restrizioni locali, seppure impopolari”.

Di diverso avviso è il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: “Al momento non c'è nessuna ipotesi di provvedimento di maggiori restrizioni, né lo abbiamo in mente”. Il primo cittadino spiega, infatti, che “i dati sulle ospedalizzazioni non segnano criticità e sono sotto controllo. La Rianimazione è occupata per un terzo della disponibilità e i reparti non intensivi sotto al 50%”. A confortare quindi la scelta di non prendere provvedimenti è anche la Regione: “Proprio giovedì mattina c'è stata la conferenza il presidente Bonaccini e i sindaci delle città capoluogo e in quella sede i dati diffusi dalla Regione ci confortano in quanto la situazione negli ospedali è buona”. A Forlì, invece, conferma Zattini, le maggiori difficoltà ad ora sono per i tamponi a causa delle nuove norme che prevedono il doppio tampone per il rientro a scuola in caso di contatto con un positivo.

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