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Coronavirus, l'approfondimento

Omicron 5, l'approfondimento: "Più questo virus muta più diventa contagioso. L'ultima variante contagia anche i re-infettati"

L'INTERVISTA - Approfondimento con il direttore di Malattie Infettive, Francesco Cristini: "Anche in Italia, e quindi in Romagna, si sta assistendo a ciò che è già successo in altre nazioni europee, ossia ad una nuova ondata di infezioni"

Come in altri Paesi d'Europa, anche in Italia ed in Emilia Romagna stanno tornando a salire i casi di positività al coronavirus. In provincia di Forlì-Cesena si viaggia al ritmo di oltre 500 contagi al giorno. Le responsabili, concordano le autorità scientifiche, sono le nuove varianti del virus, come Omicron 5 (BA.5), che sta continuando a guadagnare terreno sulle altre forme di Covid-19. I sintomi prevalenti sono febbre, spossatezza, dolori muscolari e alle articolazioni, forti forme di raffreddore e mal di gola. Ma c'è anche chi è alle prese con disturbi gastroenterici e qualche forma di polmonite. La nuova ondata di infezioni, spiega il direttore di Malattie Infettive, Francesco Cristini, è riconducibile "alla altissima contagiosità della nuova variante che sta progressivamente prendendo piede". 

Dottor Cristini, quale è la situazione a livello di ricoveri?
Lunedì 20 giugno i pazienti con tampone positivo per Sars-Cov-2 ricoverati in Romagna erano 131, un significativo balzo in avanti rispetto ai 98 di sette giorni prima, che era il numero più basso degli ultimi mesi. Venerdì i casi di ricoverati sono saiti a 159, 23 nell’ospedale di Forlì. Lo scenario dei pazienti ricoverati con tampone positivo non è variato in modo significativo in termini di tipologia di pazienti, stanno semplicemente aumentando.

Quale quadro clinico presentano i pazienti?
Parlo di pazienti con tampone positivo per Sars-Cov-2, e non di Covid-19 a ragion veduta, perché la stragrande maggioranza dei pazienti sono ricoverati per altri motivi di salute e vengono riscontrati positivi ai tamponi di screening che vengono fatti all’ingresso. Se i casi di infezione, non necessariamente di malattia, aumentano significativamente nella comunità, è chiaro che anche in pronto soccorso i riscontri aumentino, e quindi aumentino pazienti infetti in ospedale. 

Omicron 5 è sì molto contagiosa, ma pare non porti a gravi conseguenze. E' giusta questa osservazione?
L’osservazione risponde alla realtà delle cose. Più questo virus muta più diventa contagioso e più evade l’immunità delle persone che già hanno contratto l’infezione e che si sono vaccinate. Omicron 5 pare proprio si comporti così, ma è anche vero che a fronte di un incremento veramente consistente di infezioni a cui stiamo assistendo, la gravità clinica è sempre più un evento raro, ed il numero di casi gravi in rapporto ai casi totali è più basso che mai. Da considerare inoltre che da alcuni mesi i pazienti possono essere curati a casa con farmaci efficaci, se assunti precocemente per la forma lieve-moderata di Covid-19, e che possono essere prescritti anche dal medico di famiglia. 

Con questa nuova variante è possibile re-infettarsi a distanze di poche settimane?
Certamente, lo stiamo osservando senza grandi dubbi. Come anticipato, l’ultima variante infetta chi si è vaccinato, chi si è infettato e anche chi si è re-infettato con varianti diverse rispetto a quella che sta prendendo piede ora. In poche parole questa ultima variante si sta diffondendo in una popolazione ormai ampiamente immunizzata, con vaccino o per via naturale, ma trova appunto in questa immunità diffusa una potente barriera verso forme gravi di malattia.

Il vaccino si sta rivelando efficace?
E’ proprio questa marcata riduzione dell’impatto clinico del virus, in termini di gravità della malattia intendo, il principale risultato della campagna vaccinale, ma anche dei continui “booster" immunitari dati dalle infezioni e re-infezioni. Il virus molto contagioso che si sta rapidamente diffondendo ora nella popolazione sta in definitiva incontrando una popolazione sempre più protetta dal punto di vista immunitario, che è quindi in grado di proteggersi da forme gravi di malattia.

Alla luce di questo scenario, che consiglio può dare ai cittadini?
In questa estate in cui oramai tutte le precauzioni contro il contagio sono cadute ed in cui la popolazione ha una voglia incontrollabile di normalità, è davvero molto difficile fare ulteriori raccomandazioni di prudenza e limitazioni delle libertà. Ma a fronte di un reale e consistente incremento dei casi, almeno proteggere le persone più fragili, ad esempio nel proprio nucleo famigliare o lavorativo, deve essere l’ultima raccomandazione a cadere.

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