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Martedì, 21 Marzo 2023
Salute

Con la pandemia è peggiorata la vista, "Più ore davanti al pc per studi e tempo libero. Aumentati i casi di miopia"

L'INTERVISTA - "La vista è un bene prezioso che va preservato il più possibile", evidenzia Giacomo Costa, primario dell’Unità operativa di Oculistica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì

Ore e ore davanti al computer, chi per studio e chi per smartworking o di studio; un passatempo sulle varie piattoforme social. Negli ultimi due anni la pandemia ha aumentato il tempo che viene trascorso davanti ad un monitor, con effetti dannosi per la vista. La conseguenza? Una progressione della miopia non solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti. "La vista è un bene prezioso che va preservato il più possibile", evidenzia Giacomo Costa, primario dell’Unità operativa di Oculistica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì.

Dottor Costa, dal febbraio del 2020, quando il covid si è materializzato anche in Italia, gli studenti hanno affrontato il percorso di studi prevalentemente con la didattica a distanza. Ore e ore davanti al pc, non solo per gli studi, ma anche nel tempo libero. In questo biennio ha riscontrato un aumento dei casi di miopia tra i ragazzi?
Assolutamente si. E a confermare questa osservazione personale, è recentemente uscita una metanalisi su The Lancet Digital Health che conferma un aumento del rischio di sviluppo della miopia di 1.77 nei ragazzi che fanno uso di pc, tablet e cellulari, rispetto ai coetanei.

Sono quindi aumentate le visite negli ambulatori?
In questo momento abbiamo un ritorno “alla normalità”, ma abbiamo sofferto per i “recuperi” poiché la paura del Covid ha inciso sulla necessità di cure che sono state il primo anno rimandate e sostituite da un fai da te casalingo.

E' emersa una crescita di sintomatologia da affaticamento legato alla dad?
Moltissimo. Soprattutto cefalee e spasmi della accomodazione per vicino.

Qual è la fascia più colpita?
Sono due: gli adolescenti e i quarantenni in Smart-work. Ricordo pomeriggi passati in ambulatorio a cercare di tranquillizzare ragazzini con aura visiva e una chiara sintomatologia legata a spasmi accomodativi da utilizzo prolungato del videoterminale, cellulare o tablet, oppure giovani adulti anagraficamente non ancora presbiti con evidenti sintomi da presbiopia già incipiente.

Alla lunga cosa comporta un'eccessiva esposizione davanti a pc, tablet o telefonini?
Bella domanda. Danno d’organo sicuramente no. Non possiamo considerare “danno” un aumento della miopia a meno che non sia veramente patologica, ma parliamo in questo caso anche di alterazioni retiniche legate all’aumento eccessivo della lunghezza del bulbo oculare. Sicuramente sono invece frequenti i disturbi astenopeici (da affaticamento), il va e vieni della messa a fuoco, risolvibili generalmente con il riposo e le pause durante le sessioni di lavoro.

C'è differenza tra la stanchezza derivata dall'uso di uno smartphone e quella da lettura di un libro?
Il caro buon vecchio libro è sicuramente meno affaticante, visto che non emette luce, in particolare luce blu.

A suo giudizio manca ancora una cultura sulla vista che ne garantisca il benessere?
Permettetemi di dire che l’occhio è uno di quegli organi che non riposa mai, che tutti noi diamo per scontato, ma che tanto scontato non dovrebbe essere, specialmente oggi, in una società che basa tanto sulle esperienze visive quotidiane. Chi di noi non ha in tasca uno smartphone per guardare internet, video su YouTube, immagini sui social o leggere le chat? Chi può rinunciare alla patente di guida? Mi fermo qui ma gli esempi potrebbero essere migliaia. La vista è un bene prezioso che va preservato il più possibile.

Quali sono i consigli per la prevenzione?
L’Ausl della Romagna ha in funzione un ottimo servizio di screening dell’Ambliopia riservato ai bambini di tre anni di età. Quello è il primo momento in cui è consigliabile effettuare una valutazione. Poi nel corso della vita, in età scolare la cara vecchia lavagna oppure le più moderne Lim sono un valido aiuto per i più distratti che non si accorgono di vedere bene. In questi casi, è sempre meglio ricorrere al medico oculista.

In questi due anni di pandemia ha avuto pazienti che hanno contratto il covid attraverso l'occhio?
Mi verrebbe da rispondere di no anche se il virus è stato isolato anche nelle lacrime. È sicuramente molto più infettante l’aerosol che si genera nelle cavità nasali per il quantitativo di carica virale. Poi, se evitiamo lo sfregamento degli occhi e del naso, sicuramente è meglio.

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