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Coronavirus, l'approfondimento

Omicron, in cantiere più servizi per tamponi e adolescenti: "Non facciamoci prendere dal panico"

Angelini fotografa così la situazione: "I numeri di nuovi casi che vediamo ogni giorno sono altissimi, ma la stragrande maggioranza è rappresentata da sintomatologie modestissime"

Numeri altissimi di contagi, difficoltà nel tracciamento, ma "non dobbiamo farci prendere dal panico". Sono le parole di Raffaela Angelini, responsabile del servizio di Igiene pubblica di Ausl Romagna, ospite sabato pomeriggio dell'appuntamento di pubblica utilità sull'evoluzione dell'epidemia da covid-19 curato dal parlamentare Marco Di Maio e dal professor Claudio Vicini e che ha visto la partecipazione anche di Venerino Poletti, pneumologo di fama internazionale.

L'impatto del covid sul sistema sanitario

Angelini fotografa così la situazione: "I numeri di nuovi casi che vediamo ogni giorno sono altissimi, ma la stragrande maggioranza è rappresentata da sintomatologie modestissime. E' come se ci trovassimo nel periodo dell'epidemia influenzale a contare tutti i casi di influenza e ci spaventeremmo perchè sarebbero migliaia. Questo non vuol dire minimizzare il problema, che ha ancora un impatto sugli ospedali che proporzionalmente aumenta col crescere dei contagi, ma che si riesce a gestire grazie al fatto che la maggioranza della popolazione è vaccinata". Insomma, per dirla all'Angelini, "sta grandinando sugli ospedali, perchè bisogna fare i conti anche con l'assenze da positività, quarantene e sospensioni, ma si sta reggendo all'urto". 

I "no vax"

Un urto reso ancora più pesante da chi continua a rifiutare il vaccino e le rivendicazioni della scienza. Argomenta Poletti: "Abbiamo due tipologie di non vaccinati, esclusi quelli che non possono farlo che sono pochissimi. La maggioranza dei non vaccinati sono persone che avevano paura del siero, del tutto irrazionali e alimentate da informazioni da fonti del tutto inattendibili. Ma quando arrivano in ospedale si accorgono degli effetti del virus, dell'insufficienza respiratoria e a quel punto si dicono dispiaciuti per le scelte fatte e a volte sono anche disperati perchè c'è capiscono che la via potrebbe essere di non ritorno. I no vax, ideologicamente contro i vaccini, sono una minoranza assoluta e non è possibile dialogare. Manca in loro la razionalità e sono anche abbastanza sgradevoli, perchè voglio imporre terapie peculiari e impedire terapie". 

Vaccini e Omicron

Tanti i dubbi, legittimi o meno, sui vaccini, ma, chiarisce Poletti, "non ho ricoverato pazienti con danni collaterali da vaccino. L'80% di chi è ricoverato in terapia sub-intensiva non è vaccinati". Quanto all'impatto della variante Omicron, prosegue il pneumologo, "quest'ultimo viene considerato come un siero-tipo e il fatto che sia diverso rispetto alle precedenti versioni fa sì che il vaccino perda efficacia in tempo relativamente breve. Ma bisogna specificare che può essere misurata in vari modi: la produzione degli anticorpi, l'efficacia contro l'infenzione e l'efficacia contro la malattia grave. Questi vaccini perdono efficacia per quanto riguarda la capacità di essere infettati e di non trasmettere la malattia, ma perdono pochissima efficacia per quanto riguarda la malattia grave. Il fatto che il vaccino preservi della malattia grave è un grande risultato". "L'esperienza che abbiamo fatto con i vaccini è straordinaria - tranquilizza Vicini -. Non bisogna aspettare i nuovi per vaccinarsi". Ma perchè Omicron attacca più facilmente? "Una parte di questa trasmissibilità, secondo uno studio danese, è dovuta al fatto che il virus tende ad evadere l'immunità. Quindi il fatto di avere tre vaccini per esempio puà ridurre la circolazione del virus". 

Le difficoltà di tracciamento

La variante Omicron, la diffusa socialità nel periodo di festività natalizie, ha mandato in tilt il sistema di tracciamento delle positività, ma anche delle comunicazioni di fine quarantena-isolamento. Un aiuto arriva dalla Regione Emilia Romagna, che, spiega Angelini, "ha fatto un passo molto importante per affrontare questa difficoltà, siglando una rete di accordi con le farmacie territoriali. I tamponi di guarigione e fine quarantena potranno essere effettuati nelle farmacie, una rete molto più capillare che dovrebbe aiutare a superare i sovraccarichi impressionanti nei nostri punti drive-through, dove si fanno i test anche per chiudere le quarantene e gli isolamenti. Sarà un aiuto, ma da solo non basta".

Angelini entra nel dettaglio dell'attività di tracciamento: "Eravamo abituati che ad ogni caso di malattia un'operatore sanitario provvedeva ad interviste per raccogliere in modo analitico e preciso tutti i contatti per capire dove poteva essere avvenuto il contagio. Abbiamo avuto giornate con numeri importanti ed impensabile che in tempi ragionevoli si possa intervistare migliaia di persone al giorno. Perciò siamo ricorsi all'autonomazione, chiedendo la collaborazione cittadini. Sostanzialmente quando emerge un caso di positività, la persona riceve un provvedimento di isolamento e gli si chiede di compilare un questionario per ricavare le informazioni essenziali per mettere in quarantena la maggior parte dei contatti stretti. E' il livello minimo che possiamo tenere".

"In queste settimane - ammette dispiaciuta Angelini - è capitato di accumulare ritardi nel comunicare positività e fine isolamenti, ma anche nel prendere in carico quarantenato. Faccio appello alla sensibilità dei cittadini nel comprendere che numeri di questa portata non ci consentono purtroppo di fare meglio. L'informatica ci aiuta per ridurre i disagi, ma non è sufficiente. Chiedo quindi pazienza e senso di responsabilità. Se si è contatti stretti di un soggetto positivo, chiediamo alle persone responsabilmente di ridurre i loro contatti sociali. Speriamo che la misura delle farmacie e l'informatizzazione ci consenta di riguadagnare terreno, ma la situazione con questi numeri è difficile da tracciare".

La campagna vaccinale

In merito alla campagna vaccinale, "una buona parte dei medici di medicina generale sta collaborando attivamente per l'esecuzione delle somministrazioni nei loro studi. E' difficile pensare a centri vaccinali nel territorio, perchè in questo momento sarebbe difficili da sostenerli dal punto di vista delle risorse disponibili. Occorre considerare che sul servizio sanitario sta grandidando forte e l'ospedale ha bisogno del massimo delle risorse per combattere l'aumento dei ricoveri e delle assenze per positività e sospensioni. Quindi bisogna concentrarsi in pochi punti e ci siamo organizzati in sedute vaccinali ad hoc nei territori per poter vaccinare in un tempo limitato la maggior parte della popolazione che ha difficoltà a spostarsi". Per i ragazzi, invece, tra i 12 ed i 15 anni che vedranno a breve scadere la validità del super green pass, "stiamo cercando soluzioni per sedute vaccinali e l'ipotesi di aperture in fasce orarie aggiuntive è plausibile. La difficoltà di avere personale sufficiente è una realtà".

Scuola e contagi

Quanto alla possibilità di proseguire in questa fase con la didattica a distanza, sottolinea Poletti, "penso che i ragazzi hanno già perso due anni di scuola ed è una cosa gravissima, perchè l'educazione in presenza non è uguale alla dad. Tutti gli sforzi che si possono fare per andare a scuola sono ben accetta. La ventilazione nelle classi è fondamentale, l'uso mascherina e distanziamenti. Siamo in un periodo di difficoltà, ma bisogna fare in modo che i bimbi stiano il più possibile a scuola". "Quando parliamo di convivere col virus, conviviamo con un certo di rischio che dobbiamo accettare e dobbiamo collaborare affinchè venga ridotto", richiama Angelini. Ma quando finirà la pandemia? Poletti è chiaro: "Il virus non sparirà, ma molto probabilmente, e spero prestissimo, il danno importante sì". 

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