Covid, l'evoluzione dell'epidemia: l'Europa mette l'Emilia Romagna in "rosso scuro"
La mappa viene aggiornata dall'Ecdc ogni giovedì sulla base dei dati ricevuti dai singoli Stati fino a martedì e riguarda le restrizioni da imporre sulla libera circolazione dei cittadini nell'Ue
Emilia Romagna dipinta di rosso scuro nella mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sull'incidenza dei contagi da coronavirus nei Paesi dell'Unione Europea aggiornata a giovedì. Ma non è l'unica regione italiana: ci sono Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Campania, Puglia e la provincia autonoma di Trento. Tutte le altre regioni sulla mappa sono colorate in rosso e soltanto la Sardegna è arancione, con un'incidenza minore di contagi da covid-19. Nel resto d'Europa, continua invece a migliorare la situazione nella penisola iberica, resta stabile in Francia, con la percentuale più alta delle infezioni a nord al confine con il Belgio e al sud alla frontiera con l'Italia.
La mappa
La mappa viene aggiornata dall'Ecdc ogni giovedì sulla base dei dati ricevuti dai singoli Stati fino a martedì e riguarda le restrizioni da imporre sulla libera circolazione dei cittadini nell'Ue. I colori delle zone a rischio covid simulano l'applicazione della raccomandazione sulle restrizioni di viaggio interne all'Ue. Secondo questa raccomandazione, che mira a contrastare la diffusione delle nuove varianti del Coronavirus Sars-CoV-2, per chi proviene da una regione in "rosso scuro" gli Stati membri dovrebbero richiedere di effettuare un tampone prima dell'arrivo e trascorrere un periodo di quarantena. Si tratta di raccomandazioni e non di misure restrittive imposte dai governi.
Con il colore rosso scuro, che si aggiunge agli altri già presenti nella mappa (verde, arancione, rosso e grigio), vengono indicati i territori in cui il tasso di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è superiore a 500 persone ogni 100mila abitanti. Le regioni si trovano invece in zona rossa se l'incidenza è tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di positività dei tamponi è superiore al 4% o quando l'incidenza è superiore ai 150 ma inferiore ai 500 casi ogni 100mila abitanti, anche in caso di minore tasso di positività ai tamponi.