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Cronaca

"Cresce il numero di fedeli", serve una nuova chiesa per i frati di Vecchiazzano: parte la raccolta fondi

A 15 anni esatti dal loro arrivo a Forlì, i frati di Vecchiazzano sono nella necessità di reperire nuovi ambienti

Una nuova chiesa per i Servi del Cuore Immacolato di Maria. A 15 anni esatti dal loro arrivo a Forlì, i frati di Vecchiazzano sono nella necessità di reperire nuovi ambienti, per accogliere il crescente numero di fedeli che quotidianamente affluisce verso l’Opera Nostra Signora di Fatima, in via Borghina 4.

“Ci accingiamo a questa nuova impresa – dichiara il superiore della famiglia religiosa, padre Daniele Marzotto – affidandoci totalmente alla Provvidenza divina e al buon cuore dei forlivesi”. Approvato il 13 maggio 1991 dall’allora abate e vescovo di Subiaco mons. Stanislao Andreotti, l’istituto dei Servi del Cuore Immacolato di Maria è approdato ufficialmente a Vecchiazzano nel giugno 2007, prendendo possesso di una casa colonica donata da Linda Pellegrini, per alcuni anni collaboratrice in Kenya della missionaria forlivese Annalena Tonelli, trucidata in Somaliland il 5 ottobre 2003. La comunità forlivese è composta da tre sacerdoti, padre Daniele, padre Abram Simpatia e padre Luciano Molinaro, e dai due fratelli religiosi Maurizio Gianni e Gianni Schido. Il Messaggio di Fatima e la spiritualità del Cuore Immacolato di Maria, così come è stata rivelata ai tre pastorelli dalla Vergine Maria, rappresentano il nucleo centrale del loro carisma. L’obiettivo, come si legge in rete, “è favorire una nuova evangelizzazione e un rinnovamento periodico e vigoroso della vita cristiana”. I Servi del Cuore Immacolato di Maria si impegnano, pertanto, a “dare missioni al popolo, privilegiando in esse l’aspetto mariano, ossia presentando agli uomini la funzione materna di Maria, serva del Signore, mediatrice tra Dio e l’umanità, affidando a Lei il loro mandato missionario”. Il tutto attraverso la predicazione e momenti di preghiera quotidiani, culminanti nel Rosario delle 18.30 e nella Santa Messa delle 19.

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L’Opera Nostra Signora di Fatima si trova in un ampio spazio verde di circa 3 ettari e mezzo di superficie, parzialmente destinato a coltivazione agricola. In via Borghina, oltre alla casa per i religiosi è attivo un centro di spiritualità con una cappella per la celebrazione eucaristica, ricavata nell’antica rimessa dei trattori, nonché un salone multimediale per gli incontri comunitari al piano superiore (laddove c’era il fienile), intitolato a don Arturo Femicelli. Inoltre, “con l'aiuto del volontariato è stata ristrutturata la casa colonica adiacente, al fine di ottenere un luogo per il Sacramento della Riconciliazione e gli spazi idonei per i ritiri spirituali mensili della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria e per la casa delle suore che arriveranno in futuro. I lavori sono terminati l’1 maggio 2014 con l’inaugurazione dell’Opera”.

Circa quattro anni fa, a fianco della residenza è stato allestito un tendone, che ha ampliato ulteriormente la capacità ricettiva dell’Opera. Col tempo è risultato insufficiente pure quello, per cui i frati hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per avviare la costruzione della nuova chiesa, intitolata a “N. S. Rosario di Fatima”. C’è già il progetto, predisposto dallo studio RGR di Forlì, costituito dagli architetti associati Lorenzo Raggi e Luigi Gardini. “In concreto – dichiara Raggi – si tratta di demolire alcuni manufatti esistenti, che saranno sostituiti da un’aula liturgica di circa 230 mq di superficie netta, in grado di contenere (in condizioni normali) duecento fedeli. La particolarità della chiesa sta nella possibilità di aprire due dei quattro lati, costituiti da vetrate, in modo da consentire nella stagione buona un ulteriore afflusso di persone dal fronte d’accesso principale, rivolto verso via Borghina, e dalla corte laterale”. All’interno dominerà la scena una statua della Madonna di Fatima. “La copertura del nuovo luogo di culto riprenderà l’idea del manto sotto il quale tu entri e ti protegge. Il progetto – continua il professionista - nasce dalla considerazione del carisma di questo ordine religioso, che ha un rapporto speciale con Maria”. La chiesa ha un andamento curvilineo nei muri che la definiscono, dando l’idea di uno spazio inclusivo. Si può sostenere la costruzione della nuova chiesa dei frati di Vecchiazzano, inviando un bonifico alla Banca di Credito Cooperativo LaBCC, Iban IT52B0854213212000000287395 intestato a Istituto Servi del Cuore Immacolato di Maria, ma anche donando il 5x1000 alla Fondazione Elsa ed Aldo Antognozzi Onlus, C.F. 97604140158

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