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Cronaca

Crisi Icot, i sindacati: "Lavoratori senza stipendio, urgente un incontro al Ministero"

“Le lavoratrici ed i lavoratori rimasti senza stipendio dopo sette mesi di sacrifici e di privazioni si aspettano risposte certe sul loro futuro e pensiamo gli siano dovute"

“Le lavoratrici ed i lavoratori rimasti senza stipendio dopo sette mesi di sacrifici e di privazioni si aspettano risposte certe sul loro futuro e pensiamo gli siano dovute”: è la richiesta che arriva dai sindacati dei metalmeccanici Moreno Cimatti (Fiom) ed Enrico Imolesi (Uilm). Sono tre le aziende del Gruppo Icot, suddivise nelle sedi di Forlì, Pesaro e Roma e occupavano a gennaio 260 dipendenti (Forlì 140, Pesaro 50 e Roma 70). “In questi 7 mesi senza stipendio molti di loro si sono dimessi perché non potevano più andare avanti in quelle condizioni e sono andati in disoccupazione, mentre i più fortunati sono riusciti a ricollocarsi in aziende del settore”, spiegano i sindacati.

“Attualmente il Gruppo Icot occupa meno di 100 dipendenti in Cassa integrazione straordinaria dai primi giorni di luglio. Nei vari incontri richiesti da noi e sollecitati attivamente dalle istituzioni locali e Nnzionali, l'azienda ha sempre lamentato il fatto di non avere ricevuto finanziamenti dalle banche nonostante accordi che li prevedevano e le banche a loro volta sottolineavano una situazione debitoria dell'azienda insostenibile e quindi non più finanziabile. Dobbiamo purtroppo prendere atto che questa dirigenza, già da qualche anno sta operando in maniera inadeguata, causando questa situazione disastrosa per i lavoratori”, criticano i sindacati.

“Fin dal 2012 come Fiom e Uilm territoriali di Forlì, Pesaro e Roma abbiamo chiesto dei cambiamenti nell'organizzazione del lavoro e un piano industriale per rilanciare l'azienda, ci è sempre stato risposto che lo stavano preparando, ma che il problema era la scarsa produttività dei lavoratori; abbiamo sempre rifiutato questa loro posizione proponendo di aprire una discussione sul tema della produttività per migliorarla, ma purtroppo non è mai stata fatta. Come Fiom e Uim territoriali e nazionali stiamo chiedendo già da tempo un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico con la presenza di Telecom per tutelare i posti di lavoro rimasti e capire da Telecom come intende riassegnare i territori che aveva dato in appalto a Icot; a questo punto si è reso necessario ed urgente l'incontro al Ministero”.

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