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Cronaca

Da lunedì scatta il piano dei trasporti: più di 10mila posti per seimila studenti. Nessuna scuola a orari sfalsati

"Stimiamo una presenza sui bus della provincia di Forlì-Cesena di seimila studenti, rispetto ad un'offerta potenziata di trasporto pubblico stimata in 10mila posti"

La provincia di Forlì-Cesena aveva un piano pronto da prima delle vacanze di Natale, per cui già da lunedì potrà essere operativo per la ripartenza delle scuole superiori in presenza al 50%. "Stimiamo una presenza sui bus della provincia di Forlì-Cesena di seimila studenti, rispetto ad un'offerta potenziata di trasporto pubblico stimata in 10mila posti. Questo è un piano sulla carta, ma lunedì alle 7,30 saremo tutti presenti in Prefettura per un tavolo di monitoraggio per verificare che anche nella pratica sia tutto a posto", è quanto spiega la consigliere provinciale delegata alle Scuole Valentina Ancarani. Il piano vede la presenza di 225 autobus ordinari e 47 aggiuntivi, di cui 16 aggiunti nel secondo potenziamento previsto il mese scorso in vista della ripartenza dal 7 gennaio. "Tale piano è tarato per una presenza in aula del 75%, mentre ora partiremo al 50%", spiega Ancarani. "Questo piano fa sì che nella nostra provincia le scuole non debbano sfalsare orari", spiega le effetti.

I provvedimenti: telecamere, stewart alle fermate e app anti-folla

Il piano dei trasporti

Il piano coordinato dei trasporti pubblici è stato un tavolo tecnico presieduto dalla Prefettura di Forlì-Cesena, che è partito questa volta dal calcolo del fabbisogno grazie ad un questionario indirizzato a tutti gli studenti delle scuole superiori, che in provincia sono circa 19mila. Le risposte sono arrivate a tempo di record (circa l'80% hanno risposto) ed emerge che gli autobus del trasporto pubblico locale vengono utilizzati da circa 12.500 studenti nei loro normali spostamenti da e per la scuola, a cui si aggiungono altri 1.300 ragazzi che usano il treno. Calcolato il 75% della domanda (considerando quindi la riduzione imposta dalla normativa Covid attualmente in vigore), è stato definito un piano del trasporto pubblico della provincia di Forlì-Cesena  per 10.225 e sui treni locali altri mille ragazzi. Attualmente le regole anti-contagio prevedono una capienza di ogni autobus del 50%. Il piano tarato per queste affluenze dovrà da lunedì soddisfare una domanda più bassa, circa 6.000 studenti per il servizio di trasporto su gomma.

La Prefettura, era partita da un'opzione molto più drastica, che era “scaglionare l'attività didattica in due fasce orarie, sfalsate di due ore, in quanto due ore è il tempo occorrente in media ad un mezzo pubblico per fare il proprio servizio e tornare dal capolinea per fare una corsa in più”, sempre il prefetto. Tale soluzione, spiegava il prefetto Antonio Corona, “avrebbe comportato grossi problemi all'organizzazione della didattica e al rispetto delle regole anti-Covid nelle scuole”. Ma aveva lanciato un monito in conclusione: “E' questa l'ipotesi da riconsiderare se quella attuata non dovesse funzionare”. Per questo viene chiesta la collaborazione dell'utenza, in particolare per rispettare i carichi massimi di viaggiatori per ogni corsa e mantenere il distanziamento non solo sui bus ma anche alle fermate.

In base ai questionari diffusi alle scuole emerge un'utenza differenziata. Nel Forlivese 4.822 studenti hanno dichiarato di usare l'autobus per i tragitti da e per la scuola (ma il dato è viziato in eccesso da una dichiarazione poco plausibile dell'Itis Marconi), mentre l'utenza che usa il treno è di 290 studenti (quasi totalmente concentrati all'Itaer e al Liceo Artistico). Le scuole superiori forlivese hanno un uso dell'autobus dal 50% al 70% circa da parte degli studenti, con punte (dichiarate) del 100% del 'Canova' e dell'Itis Marconi. 

Nel Cesenate, invece, si concentra maggiormente l'uso del treno come mezzo di trasporto, che è stato dichiarato da 730 studenti, specialmente degli istituti 'Alpi', 'Monti' e 'Pascal'. Altri 4863 alunni hanno invece indicato di usare il trasporto su gomma, con una percentuale di uso, rispetto al totale degli studenti, è è intorno al 60-70%. 

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