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Cronaca

Scuola e covid, la retromarcia dopo la circolare: niente dad con un solo contagiato in classe

Dai 12 anni in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre

Prima la circolare di lunedì sera del Ministero: "Con un positivo in classe si torna in Dad". Poi la retromarcia, con l'intervento di palazzo Chigi che ha avocato a sé l'operazione dopo un approfondimento con il Cts e con il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo, che ha garantito supporto per il tracciamento dei positivi al covid. Quindi niente cambia. Le regole restano quelle che erano in vigore dal 6 novembre: tutta la classe andrà automaticamente in quarantena solo se ci sono tre positivi. In pratica, non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato".

La circolare di lunedì sera prendeva atto del peggioramento del quadro dell'epidemia, con "un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2, anche in età scolare", con una incidenza settimanale in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti, "valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi". La didattica a distanza, perciò, continua con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, per la scuola dell'infanzia, dunque, dove è più difficile mantenere il distanziamento e le mascherine per i bimbi non sono obbligatorie. Con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni (per i quali non è ancora prevista la vaccinazione) e anche per i più grandi se non sono vaccinati. Dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre.

Sulla questione si era espresso martedì anche l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini: "Non creiamo un automatismo nell'evidenziare tutta la classe come contatti ristretti, ma cerchiamo dove possibile di non mettere al primo caso positivo tutta la classe in didattica a distanza". Inoltre, detta l'assessore, "dove ci sono vaccinati applichiamo la differenziazione prevista dal protocollo del ministero, per quanto ora sia sospeso". Nella sua relazione in commissione, Donini ha letto la nuova circolare arrivata lunedì sera dal ministero, con la sospensione del protocollo in vigore fino ad oggi per il tracciamento dei casi a scuola. Infatti, con le regole precedenti, "per un corretto tracciamento dei casi l'incidenza deve essere al massimo di 50 casi per 100.000 abitanti". In Regione i numeri sono ben diversi, attorno a 400 casi per 100.000 abitanti per quanto riguarda la fascia 6-10 anni. Numeri che hanno messo in forti difficoltà il sistema di tracciamento. 

La Regione, sottolinea Donini, "si è spesa in tutte le sedi per accelerare al massimo lo screening scolastico per far sì che non si ricorra in automatico alla Dad. Ma è evidente la complessità del tracciamento se l'incidenza è triplicata. Il sistema non ha risorse umane infinite, e registriamo la disillusione di tutti noi sui tamponi rapidi salivari. Ora le autorità sanitarie ci dicono che sono sostanzialmente inaffidabili. Se su 3.000 e rotti test fatti ci sono solo solo tre positivi è chiaro che ci sono tanti falsi negativi". Per quanto riguarda infine la vaccinazione anti-Covid (ora obbligatoria) per gli insegnanti e il personale scolastico, queste categorie sono considerate con priorità. In pratica se devono fare ancora la prima dose possono vaccinarsi semplicemente "presentandosi", assicura ancora l'assessore.

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