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Cronaca

Dall'Egitto a Forlì per lo stage da otorino

Otorinolaringoiatria dell'Ausl di Forlì è stata scelta da due giovani specializzandiil dott. Ahmed Bahgat, dell'Ent Clinical di Alessandria d'Egitto, come sede del proprio stage formativo trimestrale

U.O. di Otorinolaringoiatria dell’Ausl di Forlì fucina di nuovi talenti. La struttura diretta dal prof. Claudio Vicini è stata, infatti, scelta da due giovani specializzandi, il dott. Vincenzo Tanzariello della Clinica Orl dell’Università di Messina, diretta dal prof. Franco Galletti, e il dott. Ahmed Bahgat, dell’Ent Clinical di Alessandria d’Egitto, diretta dal dott. Fatthi Abd Elbaky, come sede del proprio stage formativo trimestrale.

I due otorini stanno approfondendo soprattutto l’ambito roncochirurgico, loro campo d’elezione, con particolare interesse per la faringoplasticolaterale, una tecnica innovativa per pazienti affetti da Osas (apnea ostruttiva del sonno) che l’equipe forlivese ha potuto affinare confrontandosi direttamente col suo ideatore, il dott. Kenny Peter Pang, direttore del “Pacific Sleep Center” di Singapore e fra i maggiori chirurghi al mondo per le apnee, in visita a Forlì nel gennaio di quest’anno. I due specializzandi si sono poi chiaramente soffermati sulla chirurgia robotica base-lingua, “Transoral Robotic Surgery (Tors)” per apnee ostruttive in sonno, messa a punto dal prof. Vicini e dalla sua equipe, leader mondiali in tale settore, e sulla sleep endoscopy, metodica diagnostica in campo Osas che vede l’U.O. Orl di Forlì all’avanguardia in Italia.

«Il nostro obiettivo – illustrano i due specializzandi – è prendere confidenza con queste tecniche per poterle applicare nei nostri centri, dove ancora non sono sviluppate. E’ per questo che abbiamo deciso di approfondire la nostra formazione nella struttura del prof. Vicini, numero uno per tutto ciò che concerne le apnee ostruttive del sonno». In entrambe le realtà, d’altronde, tali patologie sono molto diffuse. «In Sicilia abbiamo parecchi pazienti affetti da Osas – conferma il dott. Tanzariello – tant’è vero che a Messina è attivo un Centro per la Medicina del sonno a livello neurologico che rappresenta un punto di riferimento per tutto il Sud». Lo stesso quadro si ritrova in Egitto dove «a causa dell’obesità diffusa», spiega il dott. Bahgat, «registriamo molti di questi casi».

Per tutti e due, l’esperienza forlivese si sta rivelando un’ottima palestra. «Non abbiamo mai conosciuto realtà così ben organizzate come l’ospedale “Morgagni-Pierantoni” – commentano – dal punto di vista tecnologico c’è quanto di meglio si possa desiderare. Il prof. Vicini, poi, è una guida eccezionale, ci segue molto e ci sta fornendo tutte le indicazioni utili per sviluppare al meglio le nostre conoscenze».

Dal canto suo, il prof. Vicini si mostra assai soddisfatto del percorso sin qui svolto dai due ospiti. «Il dott. Tanzariello e il dott. Bahgat sono due perfetti rappresentanti della nuova leva specialistica, seri, motivati, preparati – commenta – nonché disposti a sobbarcarsi tanti chilometri e spendere un periodo importante della propria vita per la professione. Ho potuto, inoltre, constatare come la loro formazione di base sia molto elevata, rendendomi conto, con piacere, dell’alto livello della medicina egiziana, che vanta alle proprie spalle una raffinata cultura anglosassone». Lo stage dei due specializzandi costituisce anche l’occasione per l’unità, di allacciare rapporti di collaborazione con i rispettivi centri di provenienza. «Con l’Ent Clinical d’Alessandria d’Egitto c’è un legame di vecchia data, tant’è vero che ho già tenuto in quella sede un corso teorico e uno pratico-teorico – illustra il prof. Vicini – Avrei replicato l’esperienza anche quest’anno, purtroppo, il momento di turbolenza politica attraversato da quel paese non l’ha consentito. Per quanto riguarda Messina, nei prossimi mesi mi recherò nella Clinica Orl dell’Università per effettuare interventi chirurgici in ambito Osas».

Da sottolineare che il dott. Ahmed Bahgat, in occasione della trasferta in Italia, è stato accompagnato dalla moglie radioterapista, la quale, a sua volta, ha frequentato uno stage presso la Radioterapia dell’Irst per approfondire il funzionamento della radioterapia in 3D conformazionale per la mammella, metodica innovativa ancora scarsamente diffusa.

 

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