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Cronaca

La città si "è divorata" altri 1.118 ettari in 30 anni ed ormai occupa il 25% del territorio comunale: gli effetti sull'ambiente

Sono dati allarmanti quelli che arrivano sul consumo del suolo a Forlì, vale a dire l'occupazione urbana di territorio naturale o agricolo per costruire zone urbanizzate

Sono dati allarmanti quelli che arrivano sul consumo del suolo a Forlì, vale a dire l'occupazione urbana di territorio naturale o agricolo per costruire zone residenziali, industriali, commerciali e i relativi servizi come strade, parcheggi e strutture pubbliche. In particolare il consumo del suolo nel territorio del Comune di Forlì è aumentato del 25% tra il 1985 e il 2019, il ché significa 1.118 ettari in più di città, che nel periodo 1985-2019 è passata da 4.482 ettari a 5.600 ettari circa.

Se si guarda poi la serie storica, è evidente come stiamo “divorando” letteralmente suolo. Nel 1860, infatti, si stima che la città occupava appena il 2,1% del territorio comunale, nel 2019 siamo arrivati al 24,4%. In circa un secolo e mezzo - sicuramente di cambiamenti sociali e produttivi straordinari - Forlì è cresciuta del 1.034%, cioè di fatto si è decuplicata, mentre la popolazione è aumentata “solo” del 215%. L'elaborazione, realizzata dal Servizio Ambiente e Urbanistica del Comune di Forlì, è stata presentata nel corso dell'incontro “Forlì: pensare al futuro” organizzato dal gruppo consigliare “Forlì e co” ieri pomeriggio in Sala Randi.

Inutile dire che il grosso della crescita urbana è arrivato negli ultimi 50-60 anni. Ma solo nel 1985 era urbanizzato il 19,6% della città ed oggi siamo già al 24,4% secondo l'ultimo dato disponibile risalente al 2019. Non tutto il territorio urbano tuttavia è “suolo impermeabile”, vale a dire dove l'acqua scorre e non penetra nella terra, con il duplice effetto di avere falde acquifere più povere e più acqua di superficie da gestire in caso di forti precipitazioni, che è uno dei problemi principali del consumo del suolo. La stima è che si possa considerare “impermeabile” il 14,2% della superficie comunale, pari a 3.233 ettari.

Negli ultimi trent'anni (dal 1985 al 2016) la città di Forlì, crescendo, ha “sacrificato” il 22% della sua capacità agricola, consistente in 4.200 ettari di terra altamente produttiva, in ché equivale ad una produzione potenziale persa di 370mila quintali/anno di frumento. Dal punto di vista ambientale, invece, ha perso la capacità di stoccare nel sottosuolo 3,8 milioni di metri cubi di acqua e di stoccare 319mila tonnellate di carbonio, invece presenti nell'aria.

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