rotate-mobile
Cronaca

Il fumo valvola di sfogo per chi attraversa una crisi economica. La prima "bionda" a 11 anni

Smettere di fumare è possibile. L’Ausl della Romagna aiuta i fumatori attraverso terapie specifiche per la disassuefazione dal fumo di tabacco attuate nei Centri Antifumo aziendali.

Il fumo rappresenta uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza di numerose malattie cronico-degenerative, prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte precoce. In Romagna, stando ai dati rilevati dal sistema di sorveglianza nazionale “Passi” 2015–2018 (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) i fumatori rappresentano il 27% degli adulti (18-69enni) pari a una stima di circa 201 mila persone.

La prevalenza di fumatori è più alta tra gli uomini (29% contro il 25%), tra le persone con bassa scolarità (nessuna/elementare 20%, media inferiore 34%, media superiore 27%, laurea 20%) e quelle con maggior difficoltà economiche (molte difficoltà 42%, qualche difficoltà 33%, nessuna difficoltà 22%). Circa un quinto (20%) dei fumatori 18-69enni è un forte fumatore (20 sigarette o più al giorno). Solo il 2% è un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno). Tra le persone con patologie croniche, la prevalenza di fumatori risulta essere del 27%; in particolare fuma più di un terzo (35%) delle persone con patologia respiratoria cronica, il 31% di quelle con una patologia cardiocircolatoria e il 28% di quelle con diabete. L’abitudine al fumo inizia precocemente: dall’indagine regionale sugli adolescenti HBSC 2014 emerge che fuma sigarette l’1% degli 11enni, il 5% dei 13enni e il 29% dei 15enni. In Romagna, secondo Passi 2015-2018, tali percentuali salgono al 33% tra i 18-24enni e al 34% tra i 25-34enni. Dopo i 50 anni la prevalenza di fumatori diminuisce progressivamente: 23% tra i 50-69enni, 7% tra i 70-79enni e 4% dopo gli 80 anni (dato regionale di Passi d’Argento 2016-17).

La scuola, la sanità e il mondo del lavoro sono impegnati da tempo in interventi condivisi volti all’obiettivo comune di prevenire l’abitudine al fumo, in particolare nelle giovani generazioni, e favorire il trattamento della dipendenza da nicotina (tabagismo). E numerose sono le iniziative organizzate anche quest’anno in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco (31 maggio) dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl della Romagna, in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo, la Lega Italiana per la lotta con i tumori e il mondo della scuola.

Iniziative che nella maggior parte dei casi rappresentano momenti conclusivi dei numerosi progetti di educazione alla salute dell’Ausl sulla prevenzione dell’abitudine al fumo e che nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 hanno visto la partecipazione attiva di 60 Istituti Scolastici con oltre 10mila studenti e centinaia di docenti delle scuole romagnole anche attraverso percorsi di Educazione alla pari (peer education) dove i giovani stessi si sono fatti promotori di salute e benessere nei confronti dei loro coetanei. Smettere di fumare è possibile. L’Ausl della Romagna aiuta i fumatori attraverso terapie specifiche per la disassuefazione dal fumo di tabacco attuate nei Centri Antifumo aziendali. 

E’ allestita fino al 9 giugno, all’atrio dell’Ospedale Morgagni Pierantoni,  la mostra dei disegni elaborati dai ragazzi delle Scuole secondarie di primo grado nell’ambito del progetto regionale “Liberi di scegliere”, per il quale ogni anno lo IOR promuove un concorso. Nell’Istituto professionale “Ruffilli” e al Liceo Scientifico “Fulcieri Paulucci De Calboli” saranno organizzati in collaborazione allo IOR, rispettivamente il 29 maggio e il 31 maggio, laboratori per il Test al corbossimetro coadiuvati  dai “peer educator” formati nel percorso del progetto regionale “Scuole libere dal fumo”.   

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il fumo valvola di sfogo per chi attraversa una crisi economica. La prima "bionda" a 11 anni

ForlìToday è in caricamento