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Cronaca

Lieve calo di incidenti in provincia: a Forlì il maggior numero di lenzuoli bianchi

In Emilia Romagna si è registrata una riduzione degli incidenti (3,8%), dei feriti (4,1%) e dei morti (4,9%). Numeri, secondo l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Donini, "che si avvicinano all’obiettivo europeo fissato per il 2020

Lieve calo degli incidenti stradali nella provincia di Forlì-Cesena. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'Aci-Istat relativo al 2014. Complessivamente i sinistri sono stati 1641, a fronte dei 1651 del 2013, con un bilancio di 21 morti e 2189 feriti (nell'anno precedente i lenzuoli bianchi furono 22 ed i feriti 2167). Forlì guida la classifica per il maggior numero di incidenti, 655 (con 10 morti e 856), in calo rispetto al 2013, quando furono 711, ma con 6 morti e 928 feriti. Seguono Cesena con 481 incidenti (1 morto e 645 feriti) e Cesenatico con 127 sinistri (3 morti e 150 feriti). Il comune più virtuoso è Montiano, con 1704 abitanti e 1471 mezzi circolanti, dove non si sono verificati sinistri.

Il maggior numero di incidenti sono avvenuti su strade urbane, ben 1135, mentre lungo le provinciali sono stati 249. In 814 casi si è trattato di uno scontro frontale-laterale (7 morti e 1045 feriti). E' invece di quattro morti e 198 feriti il bilancio di sinistri che hanno visto come dinamica un'uscita di carreggiata. Sono stati complessivamente 87 gli scontri frontali, con 2 morti e 134 feriti. 309 invece i tamponamenti, con 497 feriti. In 1265 casi gli incidenti sono avvenuti in un tratto rettilineo (8 morti, 708 feriti); in 574 hanno riguardato un incrocio (3 morti e 286 feriti); in 541 un'intersezione segnalata (3 morti e 271 feriti); mentre 172 sono avvenuti in curva (8 morti, 121 feriti). In totale i mezzi coinvolti sono stati 3024 mezzi, 1921 dei quali automobili.

"Guida distratta" o il mancato rispetto della segnaletica stradale sono state per oltre il 30% dei casi all'origine dei sinistri. La percentuale scende a poco più dell'11% per quanto concerne l'alta velocità. E' il lunedì il giorno col maggior numero di incidenti, mentre la fascia oraria più critica è quella compresa tra le 10 e le 13. Dei 21 morti del 2014, dieci avevano un'età superiore ai 65, mentre 7 tra i 30 ed i 54 anni. Così distributi i lenzuoli bianchi: dieci automobilisti (uno alla guida di un veicolo commerciale), cinque ciclisti, quattro pedoni, due motociclisti, uno scooterista ed uno alla guida di un altro mezzo.

In Emilia Romagna si è registrata una riduzione degli incidenti (3,8%), dei feriti (4,1%) e dei morti (4,9%). Numeri, secondo l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Donini, "che si avvicinano all’obiettivo europeo fissato per il 2020. Il Programma europeo di azione per la sicurezza stradale prevede il dimezzamento del numero dei morti sulle strade registrati nel 2010 entro il 2020, e una riduzione dei feriti gravi. Rispetto al 2010, in Emilia-Romagna il calo in termini di mortalità è stato del 18%: un buon risultato, su cui continueremo a lavorare sia per rendere più sicure le nostre strade, a livello infrastrutturale, che per diffondere comportamenti corretti a tutela degli utenti più vulnerabili”.

Per Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione, “l’educazione stradale è fondamentale per migliorare una ‘convivenza’ necessaria tra i diversi utenti: autista, motociclista, ciclista, pedone. Una convivenza caratterizzata ancora da incidenti che, seppure in calo sensibile, lasciano segni pesanti e tangibili nelle persone coinvolte. Per questo sarebbe importante inserire l’educazione stradale come materia di studio, a partire dalla scuola primaria”.

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