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Influenza più aggressiva rispetto al covid, un doppio nemico da fronteggiare: i consigli da seguire, "il riposo è prezioso"

Nella 48esima settimana l’incidenza in Italia è pari a 16,0 casi per mille assistiti (13,1 nella settimana precedente), oltrepassando la soglia di intensità alta

L’influenza viaggia su picchi che non si erano visti negli anni precedenti in questo periodo. Nella 48esima settimana l’incidenza in Italia è pari a 16,0 casi per mille assistiti (13,1 nella settimana precedente), oltrepassando la soglia di intensità alta. Aumenta l’incidenza in tutte le fasce di età, ma risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatriche ed in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui l’incidenza è pari a 50,2 casi per mille assistiti (41,2 nella settimana precedente). Si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori. Entrando nel dettaglio della provincia di Forlì-Cesena, si registra un’incidenza inferiore rispetto sia alle altre province romagnole, sia a quella in Emilia Romagna e all’Italia, con 11 casi per mille assistiti (nel Ravennate si sfiorano i 25 casi per mille assistiti, mentre nel Riminese è di poco superiore ai 20).

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In Romagna l'influenza ha colpito prevalentemente i giovani, con 40 casi ogni mille assistiti nella fascia d'età tra i 5 ed i 14 anni (poco al di sotto la fascia 0-4 anni), mentre tra gli over 65 si registrano poco più di 5 casi ogni mille assistiti. Anche nella settimana tra il 5 e l'11 dicembre i casi di influenza prevalgono su quelli di covid-19, anche se si stanno registrando un aumento delle positività. In Romagna su un campione di 919 tamponi il 23,7% è risultato positivo all'influenza di tipo A e B, mentre il 16,3% al covid-19. Nel Forlivese sono stati esaminati 239 tamponi, il 22,2% positivo all'influenza e il 14,2% al covid-19. Il 49,3% della popolazione che risiede nella provincia di Forlì-Cesena ha aderito alla campagna vaccinale contro l'influenza, poco inferiore alla media in Romagna del 49,6% (il picco nel Ravennate con il 52,2%, mentre il Riminese è fanalino di coda con il 46,9%). Complessivamente sono state somminate 139.551 dosi tra gli over 65, mentre sono 46.725 gli under 65 che hanno ricevuto il siero.

"I sintomi più diffusi sono quelli che riguardono le alte vie respiratorie - entra nel dettaglio il professor Claudio Vicini, direttore dell'Otorinolaringoiatria dell’ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì -. E' un'influenza che causa tosse forte e prolungata, con coinvolgimento bronchiale, una delle caratteristiche di questa forma influenzale. Che sia particolarmente diffusa è possibile notarlo da più indicatori. In ospedale abbiamo registrato infatti delle defezioni sia in ambulatorio che in sala operatoria, dando una misura molto precisa del periodo che stiamo attraversando. Inoltre nella nostra unità operativa stiamo accogliendo pazienti geriatrici, in quanto altri reparti sono presenti degenti alle prese con l'influenza".

Per quanto riguarda invece i casi lievi, i suggerimenti per assorbire lo stato influenzale sono semplici: "E' necessario stare al caldo, seguire un'alimentazione proteica e non pesante, con un giusto numero di calorie, e riposare - sono le raccomandazioni di Vicini -. E' infatti un'influenza fastidiosa che si prolunga nel tempo con dolori articolari, febbre e tosse". Parallelamente, come si evince dal report dell'Ausl Romagna, si sta registrando anche un aumento dei contagi da covid, "ma ha perso un po' di aggressività - sostiene il direttore dell'Otorinolaringoiatria del nosocomio forlivese -. Il problema è che ci sono da fronteggiare due nemici contemporaneamente. Nel 2020 e nel 2021, quando si portava ancora la mascherina, l'influenza è praticamente sparita, mentre quest'anno dobbiamo convivere con un'influenza più potente ed un covid meno aggressivo perchè giustamente sono riprese a pieno regime le attività sociali e lavorative, così come gli spostamenti".

Per quanto riguarda il picco, il professore non si sbilancia in previsioni: "Difficile farla, la curva sta salendo velocemente e quindi presumibilmente potrebbe arrivare prima delle festività di Natale e Capodanno. Certamente siamo di crescita veloce ed anticipata rispetto al passato". Per prevenire il doppio nemico il consiglio è quello di applicare la regola delle "tre emme", ovvero mascherina, lavaggio delle mani e distanziamento: "E' sempre valida, ma non deve diventare una fobia - conclude Vicini -. Va applicata con un po' di elasticità e con buon senso". 

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