rotate-mobile
Mercoledì, 17 Aprile 2024
Salute

Si muore sempre meno di tumore, i più frequenti e i "big killer". "Ci sono ampi margini di miglioramento grazie a screening e ricerca"

L'APPROFONDIMENTO - Focus con Giorgio Ercolani, direttore della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì e professore ordinario di Chirurgia all’Università di Bologna

Calano in generale i decessi per tumore. Tra il 2018 e il 2023 si stima una flessione del 6,5% nei tassi di mortalità per tumore negli uomini e del 3,7% nelle donne. Sono queste le stime di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori internazionali guidati da Carlo La Vecchia, docente di epidemiologia presso l’Università Statale di Milano con la collaborazione dell'Università di Bologna e il sostengo della Fondazione Airc (Associazione italiana di ricerca sul cancro), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Annals of Oncology. Un calo che si registra anche in Romagna, come conferma Giorgio Ercolani, direttore della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì e professore ordinario di Chirurgia all’Università di Bologna. "Anche nel nostro territorio si registra una progressiva riduzione della mortalità per neoplasie, con un progressivo aumento di sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore, con percentuali differenti a seconda del tipo", spiega Ercolani.

IL TUMORE CHE HA UCCISO VIALLI - "Casi in aumento, prevenzione fondamentale"

IL TUMORE CHE HA COLPITO FEDEZ - L'approfondimento col professor Ercolani

LA BATTAGLIA DELLA PROF - "La malattia è in progressione. Ma non voglio fermarmi"

Professor Ercolani, ci sono più lutti tra le donne o tra gli uomini?
"In generale, sono più colpiti gli uomini. Secondo i dati dell'Airc, in Italia un uomo su 2 ed una donna su 3 si ammalano di tumore nella loro vita. Oltre a fattori probabilmente di natura genetica, sicuramente ci sono fattori "ambientali" come il fumo, consumo di alcool e l'alimentazione che espongono maggiormente gli uomini rispetto alle donne".

L'età media?
"Tra i 50 e 69 anni è la fascia di maggiore incidenza dei tumori. Si tenga comunque presente che con l'aumentare dell'età aumenta anche il rischio di contrarre una neoplasia e pertanto il maggiore invecchiamento della popolazione si associa con un progressivo aumento delle diagnosi di tumore".

TUMORE ALLA PROSTATA - "Fate attenzione ai segnali del corpo"

IL FOCUS - L'universo femminile, tra miti da sfatare e prevenzione

Quando si è registrato il picco di mortalità?
"Dal Registro tumori della Romagna risulta una progressiva riduzione della mortalità per tumori dal 1986 ad oggi".

Quali sono i fattori che contribuiscono ad un calo dei decessi?
​"Le ragioni sono essenzialmente tre. Da un lato un aumento dei casi di diagnosi precoce come per il tumore della mammella grazie ai programma di screening; una maggiore sensibilizzazione della popolazione rispetto ai fattori di rischio come il fumo di sigaretta; e per ultimo una migliore capacità di trattamento chirurgico e con terapie sistemiche più efficaci e sempre più mirate sul singolo paziente".

Ci sono margini di miglioramento?
​"Ci sono ampi margini di miglioramento sia per quanto riguarda una maggior adesione ai programmi di screening (per esempio nei confronti del tumore colo-rettale), una maggior attenzione ai fattori di rischio come fumo, alcool e obesità, e ovviamente un miglioramento delle terapie mirate grazie alla ricerca scientifica in campo oncologico".

Quali sono le forme di tumore che prevalgono?
​"I tumori più frequenti sono il tumore del polmone, del colon-retto, del seno e della prostata".

Quali possono essere considerati i “big killer” dell'oncologia?
​"Uno dei "big-killer" è sicuramente il tumore del pancreas per il quale le sopravvivenze sono ancora oggi molto basse. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, anche il tumore del polmone rimane ad alta mortalità".

I ricercatori evidenziano il ruolo del sovrappeso e dell’obesità come fattore di rischio per i tumori alla mammella in post-menopausa, endometrio, stomaco e colon-retto. Conferma?
​"In generale lo stile di vita ha un impatto notevole sull'incidenza di molte neoplasie; sovrappeso-obesità, come pure fumo e alcool impattano notevolmente su diversi tipi di tumore tra i quali endometrio, stomaco, colon-retto, pancreas".

La pandemia può avere avuto un effetto sulla mortalità per cancro, per effetto dei rallentamenti causati nei servizi di salute pubblica?
​"Ci aspettiamo che per qualche anno ci possa essere un aumento di casi avanzati a causa dell'impatto negativo della pandemia sull'adesione ai programmai di screening, ma ritengo che in 2-3 anni si possa tornare alla normalità ed anzi ad un progressiva riduzione di tali situazioni".

In questo periodo in quali studi è focalizzato?
​"Ci stiamo principalmente focalizzando sui vantaggi delle tecniche mini-invasive (laparoscopiche e robotiche) nel trattamento dei tumori gastro-intestinali, del fegato e pancreas; ed in collaborazione con l'Irst Irccs di Meldola stiamo valutando l'efficacia di nuove strategie chirurgiche e chemioterapiche, oltre che di combinazione di nuovi farmaci, per i tumori di questi distretti".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si muore sempre meno di tumore, i più frequenti e i "big killer". "Ci sono ampi margini di miglioramento grazie a screening e ricerca"

ForlìToday è in caricamento