Forlì attrae sempre di più i turisti dall'estero: oltre 58mila stranieri, balzo di oltre il 10% sul 2022
Questa la fotografia dell’andamento turistico secondo i dati provvisori Istat elaborati dall’Ufficio statistica regionale
Cresce a Forlì il volume di turisti dall'estero, con i primi sette mesi del 2023 con il segno positivo rispetto al 2022. Questa, in sintesi, la fotografia dell’andamento turistico secondo i dati provvisori Istat elaborati dall’Ufficio statistica regionale. Nel dettaglio, in provincia di Forlì-Cesena si è registrato l’arrivo di circa 686mila turisti, con un calo di -2 % di arrivi e di -1,7% di presenze sul 2022. Forlì ha registrato oltre 58mila turisti in arrivo, +10,3% sul 2022 e +21,2% di presenze, e Cesena 45.600 turisti, rispettivamente un + 2,1% e +3,3%.
In Emilia Romagna
Il mese di luglio ha fatto registrare in Emilia Romagnal grande ritorno degli stranieri che scelgono tutte le mete turistiche regionali (mare, montagna, terme e città d’arte), con un +10,3% per gli arrivi e un +9,2% per le presenze sul 2022. E un aumento dei turisti tedeschi pari al +7% per quanto riguarda gli arrivi e al +6,9% per i pernottamenti. Unica flessione interessa invece i turisti italiani alle prese con gli effetti della difficile congiuntura economica: -5,8% arrivi e -5,6% presenze.
"La lettura dei dati di luglio conferma sostanzialmente quanto osservato nei primi mesi della stagione estiva - commenta l’assessore regionale a Turismo, Commercio e Infrastrutture, Andrea Corsini -. Da una parte l’ottimo risultato dei turisti stranieri trainato anche dalla promozione realizzata da Regione, attraverso Apt Servizi, ed Enit dopo l’alluvione e indirizzata in particolare al mercato tedesco. Dall’altra parte la grande difficoltà delle famiglie italiane a concedersi un periodo di vacanza strette tra gli effetti dell’inflazione e il rialzo dei prezzi”.
“Il turismo quest’anno ha sofferto molto per l’alluvione e le sue conseguenze- prosegue Corsini-, ma sono senza dubbio le minori possibilità degli italiani che hanno pesato soprattutto sui numeri di giugno e luglio. E un’altra considerazione che possiamo trarre è che il sistema turistico regionale è ben strutturato e gode ancora di buona salute. Per questo abbiamo bisogno di rafforzarlo restituendo innanzitutto ai territori colpiti dall’alluvione le infrastrutture lesionate e agli imprenditori, ai lavoratori e alle loro famiglie i giusti indennizzi, così come promesso dal Governo. Aspettiamo quindi la fine dell’estate per trarre le conclusioni, anche se le prospettive al momento sono buone”.
In particolare, a luglio, si registra una diminuzione degli arrivi del -1,1% e delle presenze del -1,6% rispetto allo stesso mese del 2022. Un calo molto minore rispetto a quanto osservato a giugno (rispettivamente del -5% e -4,6%) e maggio (-11,9% e -6,1%), mesi che hanno risentito ovviamente degli effetti dell’alluvione e delle sue conseguenze sul territorio. La flessione di luglio, come detto, ha riguardato esclusivamente i turisti italiani, i cui arrivi sono scesi del -5,8% e le presenze del -5,6% (rispetto allo stesso mese del 2022), mentre gli stranieri con rispettivamente +10,3% e +9,2%, hanno segnato in modo positivo l’andamento del mese.
Per quanto riguarda la Riviera, a fronte di un calo complessivo del -3,8% (arrivi e presenze), svetta positivamente il dato degli stranieri (+7,2% gli arrivi e +6,2% le presenze), mentre gli italiani scendono rispettivamente del -7,3% per ciò che riguarda gli arrivi e del -7,1% per le presenze. Complessivamente, in regione, nei primi sette mesi dell’anno, gli arrivi si attestano a un +6,6%, mentre le presenze a +2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’incremento maggiore da gennaio a luglio riguarda dunque i turisti stranieri: +21,5% gli arrivi e +14% i pernottamenti, a fronte di una crescita per gli italiani del +1,8% degli arrivi e una diminuzione del -1,6% delle presenze.
Le terme
Anche le località termali registrano una lieve crescita nei primi sette mesi rispetto all’anno scorso con un dato complessivo di +3,4% di arrivi (+1,9 di italiani e + 9,5% di stranieri) mentre i pernottamenti salgono del 6,1% (+6,9% gli italiani e +3,3% gli stranieri). In questo caso la ripresa rispetto al periodo pre-pandemia appare lontana, con una variazione rispettivamente del -17% e - 18,2%). In particolare, nel mese di luglio, c’è stata una diminuzione degli arrivi del -2,1% mentre le presenze sono cresciute del + 2,9% rispetto allo stesso mese del 2022.
La collina
A livello regionale i registra il successo delle località collinari, non solo rispetto all’anno scorso ma anche rispetto al periodo pre -pandemia con un + 8% negli arrivi e con +8,1% di presenze, mentre rispetto al 2022 le percentuali sono del +7,8% per gli arrivi e del + 4% nei pernottamenti. Una tendenza, quella di maggiori pernottamenti, che trova le sue radici nella ricerca di un maggiore contatto con la natura, di tradizioni e cibi genuini, in un turismo basato più sull’esperienza, in crescita dopo la pandemia. Anche in questo caso, rispetto ai primi sette mesi del 2022, si registra un aumento degli arrivi stranieri (+26,7%) di fronte a una certa stabilità degli arrivi italiani (-0,3%), un dato che si conferma anche nei pernottamenti (-0,6% di italiani e +13,7% di stranieri). In particolare, nel mese di luglio, c’è stata una crescita degli arrivi del 4,8%e delle presenze del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2022.
La montagna
Anche i comuni dell’Appennino mantengono nei primi sette mesi dell’anno un segno positivo rispetto allo stesso periodo del 2022, soprattutto grazie alla maggiore presenza di turisti stranieri: +1,3% gli arrivi ( -1,3% gli italiani e +20,8% gli stranieri), mentre i pernottamenti si attestano su + 2% (+0,9% gli italiani e +9,9% gli esteri).
Le strutture ricettive
La domanda turistica nelle strutture ricettive ha in questi primi sette mesi dell’anno segnato un +6,6% di arrivi e +2,4% di pernottamenti, in confronto al 2022 (rispettivamente il -3,5% e - 5,2% rispetto al 2019). In particolare, gli alberghi registrano il+6,3% di ospiti e +1,8% di pernottamenti rispetto al 2022. Più
alta la percentuale nei servizi extra-alberghieri (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, bed & breakfast e altre tipologie) con un + 7,8% di arrivi e un +4,1% di pernottamenti rispetto ai primi sette mesi del 2022. I dati si traducono in un’ottima performance in rapporto al periodo prepandemia (2019), con un +19,3% di arrivi e +10,5% di presenze, merito della crescita del turismo dell’esperienza che predilige il contatto diretto con la natura. "I dati - viene comunicato - sono considerati provvisori, poiché passibili di alcune variazioni, in vista della rilevazione finale che si chiude a marzo 2024. I dati mensili vengono sistematicamente comunicati ad Istat e pubblicati sul portale statistico della Regione".