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Cronaca

Covid e ricoveri, lo studio conferma: "Il vaccino è l'unico strumento per proteggerci"

Al 27 settembre ha completato il ciclo di vaccinazione il 62% dei ragazzi della fascia d'età compresa tra i 12 ed i 19 anni

Continua a crescere la percentuale degli adolescenti che nel Forlivese può considerarsi potenzialmente immunizzata al covid-19. Al 27 settembre ha completato il ciclo di vaccinazione il 62% dei ragazzi della fascia d'età compresa tra i 12 ed i 19 anni, con un aumento del 3% rispetto al dato della scorsa settimana. Ciclo completo anche per il 71% dei giovani tra i 20 ed i 29 anni (+2%), mentre cresce lentamente il percorso d'immunizzazione nella fascia 30-39 anni, col 65% vaccinato (+1%). Hanno completato il ciclo di vaccinazione anche 7 forlivesi su 10 nella fascia 40-49 anni (71%), mentre dai 50 in sù si viaggio oltre l'80%: 50-59 anni 81%, 60-69 anni 86%, 70-79 anni 90%, over 80 96%. In totale è potenzialmente immune il 78% dei forlivesi. Si tratta della percentuale più alta in tutta la Romagna, un punto percentuale sopra Ravenna e due sopra Cesena. Maglia nera è il riminese con il 69% degli immunizzati. Forlì e comprensorio ha la percentuale più alta dei potenziali immuni praticamente in tutte le fasce d'età, ad eccezione di quella tra i 12-19 anni (63% Ravenna) e 70-79 anni (91% Ravenna).

Per quanto concerne le prime dosi, l'aumento percentuale più significativo si è registrato nella fascia 20-29 anni e 30-39, con +3%, rispettivamente al 76 e 71%. E' al 67% la percentuale di prime dosi somministrate nella fascia 12-19 anni, con un incremento di appena l'1%. "L'importante copertura vaccinale fin qui raggiunta, sta impedendo una significativa diffusione del virus - commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini -. Non è un caso che si assista ad un incremento di casi, soprattutto nelle fasce di ragazzi che, per età, non possono ancora accedere al vaccino".

Ma il dato più rilevante è dato dall’applicazione su scala romagnola, dello studio effettuato dall’Agenzia Regionale sull’elevato rischio che i non vaccinati hanno di contrarre il virus, ma soprattutto di sviluppare forme gravi, rispetto alle persone vaccinate. "Dallo studio emerge infatti che in Emilia Romagna i non vaccinati hanno un rischio circa 5 volte maggiore di acquisire l'infezione, rispetto ai vaccinati e un rischio circa 8 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale per Covid, rispetto ai  vaccinati - rimarca Altini -. Nel periodo dal 26 agosto al 22 settembre, l’incidenza dei ricoveri in ospedale per Covid è stata di 11,7/10.000 nei non vaccinati, rispetto a 1,5 nei vaccinati. Questo dato regionale si conferma anche in Ausl della Romagna, e ribadisce ancora una volta, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, che il vaccino continua ad essere l’unico strumento che abbiamo per proteggere noi stessi e la comunità".

In Romagna al 27 settembre risultano vaccinati in 793.704 con prima dose, 693.353 con seconda dose e 1072 con terza dose a cui vanno aggiunte 68.116 dosi somministrate dai medici di medicina generale e 8.038 aziendali). E' Pfizer la tipologia di vaccino più utilizzata, col 94,4%, pari a 1.131.169 dosi. Percentualmente al primo posto c’è AstraZeneca, col 99,6%, che corrisponde però a 238.122 dosi, che vengono somministrate agli over 60. Poi Janssen con il 92 (22.442 dosi) e Moderna col 67,7% e 194.641 dosi. Sono invece 152 (erano 124 la scorsa settimana) gli operatori Ausl non vaccinati: si tratta di 12 dirigenti, 126 di altri settori e 14 convenzionati. Si tratta, viene precisato dall'Ausl Romagna, "di una percentuale inferiore all’1%".

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