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Cronaca

Davide, il babbo Natale dei meno fortunati: il racconto del suo viaggio

Continuerà sino all'Epifania la singolare esperienza del Babbo Natale dei bimbi sofferenti, alias l'artigiano forlivese Davide Marchetti. Nel giorno dell'antivigilia di Natale, il volontario era a San Giovanni Rotondo, in Puglia.

Continuerà sino all’Epifania la singolare esperienza del Babbo Natale dei bimbi sofferenti, alias l’artigiano forlivese Davide Marchetti. Nel giorno dell’antivigilia di Natale, il volontario era a San Giovanni Rotondo, in Puglia. La località garganica che fu teatro della parabola terrena di Padre Pio era praticamente deserta.

La perdurante crisi economica si avverte anche a casa del santo con le stimmate, nonostante la sua salita agli altari avvenuta il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro a Roma, e la costruzione del grande santuario progettato da Renzo Piano. Pochi (ma stavolta è un bene) anche i piccoli pazienti ricoverati ad Oncologia pediatrica della Casa Sollievo della Sofferenza, il grande ospedale fondato dallo stesso Padre Pio nel 1956: si tratta dei più sfortunati, in condizioni di salute talmente critiche da richiedere cure salvavita persino a Natale. Davide ha incontrato creature da tre mesi a 15 anni, già coinvolte nella strenua lotta contro la malattia.

Davide Marchetti, il viaggio di Natale 2014

Marchetti, che nella vita di tutti i giorni fa l’idraulico, ha chiesto per tempo le ferie al datore di lavoro e si è precipitato dai piccoli ricoverati, recando il dono richiesto con apposita letterina, affrancata e spedita al suo indirizzo forlivese di via Campo degli Svizzeri. Anche quest’anno Davide è riuscito nell’intento di portare dosi sovrabbondanti di calore, uno sprazzo di luce a rischiarare un futuro quanto mai incerto. Nell’ufficio della caposala di oncologia c’è uno schedario con etichette eloquenti, a documentare una quotidianità da brividi: “Tumori solidi, leucemie, linfopatie”.

“Caro Babbo Natale – ha scritto una delle bimbe ricoverate – vorrei tanto poter ritornare a casa dai miei fratellini. Puoi farmi anche questo regalo?”. Marchetti ha soddisfatto tutte le richieste alla sua portata, mettendo di tasca propria quanto non racimolato nei vari mercatini di Natale dai volontari del gruppo di preghiera “Padre Pio” di Santa Maria del Fiore di Forlì, di cui è coordinatore. Lasciata San Giovanni Rotondo, è disceso verso la costa adriatica, dispensando doni e sorrisi anche ai presidi socio-riabilitativi di Cagnano Varano ed Ischitella, due dei 23 centri per disabili del Gargano gestiti dalla fondazione che porta il nome di San Pio da Pietrelcina.

Davide ha poi toccato altri reparti pediatrici di mezza Italia, da Ferrara a Treviso, sino a toccare Bologna e persino Firenze, tutti intrisi del dolore peggiore, quello dei minori. Sono ormai due decenni che questo particolarissimo Babbo Natale riesce ad alleviare, seppur per un istante, la sofferenza di tanti piccoli e dei rispettivi genitori. Il giorno di Santo Stefano, accompagnato da un paio di volontari, ha raggiunto chirurgia pediatrica dell’ospedale di Padova, il “top” italiano in fatto di trapianti di organi sui minori. Un paio di bimbi che gli avevano fatto avere la consueta missiva natalizia, visto il buon esito dell’intervento chirurgico erano già rientrati alle rispettive case in convalescenza. “Va bene così – conclude Davide, che ha lasciato i rispettivi doni in corsia - il buon Dio e la bravura dei medici hanno già fatto a queste creature il regalo più bello: una vita da vivere fino in fondo”.

Piero Ghetti

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