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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

2500 km in dieci giorni: il Babbo Natale dei sofferenti regala felicità e doni

Le ultime tappe del viaggio sono state alcune famiglie del forlivese visitate fra il giorno di Santo Stefano e San Silvestro, precedute da una volata a Firenze a rallegrare un centro di accoglienza con 120 minori disagiati.

Si è concluso alle soglie del Capodanno il tour de force caritativo del Babbo Natale dei bimbi sofferenti, alias Davide Marchetti. Il volontario forlivese ha percorso 2.500 chilometri in dieci giorni, da nord a sud dello Stivale, toccando San Giovanni Rotondo e altri centri del Gargano, per poi risalire sino a Bologna, Padova e Ferrara, sempre con un’idea meravigliosa in testa: portare doni e sorrisi a tanti minori in difficoltà. “Faccio questo – spiega il volontario – perché in molti casi si tratta dell’ultimo desiderio di bambini gravemente ammalati”. Le ultime tappe del viaggio sono state alcune famiglie del forlivese visitate fra il giorno di Santo Stefano e San Silvestro, precedute da una volata a Firenze a rallegrare un centro di accoglienza con 120 minori disagiati.

Davide, che vuole togliersi un sassolino dalla scarpa, non nasconde la sua insofferenza nei confronti dei detrattori del Natale, del presepe e degli altri elementi essenziali della tradizione cristiana legata alla nascita del Salvatore: “Il Natale è uno dei sogni più belli nell’età dell’infanzia, perché distruggerlo per puro calcolo ideologico?” Il giorno di Santo Stefano Marchetti ha portato doni ad alcuni bimbi mussulmani, residenti in una località del cervese. “Sono già alcuni anni – dichiara il volontario – che gli porto i regali richiesti con letterina, come fanno i loro coetanei italiani. I genitori si trovano benissimo nella nostra realtà e hanno aderito in pieno alla tradizione tutta cristiana del Natale. Per loro è un momento di serenità e gioia”. Detto questo, il singolare “pellegrinaggio” al capezzale dei bimbi sofferenti di tutt’Italia di Marchetti ha visto l’apice l’antivigilia di Natale, nel reparto di oncologia pediatrica della “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo.

Il tour de force caritativo del Babbo Natale dei bimbi sofferenti

Davide ha incontrato i pochi minori con i rispettivi genitori, obbligati a trascorrere il Natale in ospedale a causa della gravità della malattia. I primi beneficiari pugliesi erano stati i giovani disabili accolti a Cagnano Varano e Ischitella, due delle 23 strutture socio-riabilitative volute da Padre Pio sul Gargano. A San Giovanni Rotondo, nell’atto di uscire da oncologia pediatrica, ancora vestito con la classica “divisa” da Babbo Natale, il volontario forlivese si è visto abbracciare da una giovane, che gli ha chiesto se si ricordasse di lei. La ragazza ha rivelato di essere stata una delle prime bimbe ricoverate in oncologia, a beneficiare, quindici anni prima, della visita del Babbo Natale forlivese.

“Mi portasti una macchinina elettrica, non ricordi?”. Quella creatura, grazie alle cure dei medici della “Casa Sollievo della Sofferenza”, una delle più attrezzate del Meridione d’Italia, è completamente guarita. E adesso fa volontariato nella struttura che le ha restituito la salute e un presente tutto da vivere. Marchetti, che nella vita fa l’idraulico, ha risposto a tutte le richieste, mettendo di tasca propria quanto il gruppo di preghiera “Padre Pio” di Santa Maria del Fiore, di cui è coordinatore, non è riuscito a racimolare nei vari mercatini di Natale. Marchetti, che è già rientrato fra caldaie, condizionatori e termosifoni, è disponibile a visitare minori in debito d’allegria e sorrisi sino all’Epifania e anche oltre. Il vero Babbo Natale non conosce confini né stagioni.

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