Decreto Sicurezza, la Giunta chiede la sospensione transitoria degli effetti della norma. Morrone: "Critiche strumentali"
La Giunta, inoltre, ha espresso un "giudizio positivo" sul buon andamento del sistema di accoglienza Sprar
La Giunta Comunale di Forlì ha approvato un ordine del giorno relativo al Decreto Legge in materia di “immigrazione e sicurezza”, in discussione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Con tale atto, sindaco e Giunta chiedono al Ministro dell'Interno e al Governo "di sospendere, in via transitoria e fino a conclusione dell'iter parlamentare, gli effetti dell'applicazione del Decreto Legge e di aprire un confronto con la Città di Forlì e con le Città italiane, per valutare le ricadute concrete di tale Decreto in termini economici, sociali e di sicurezza dei territori, come richiesto anche da associazioni, sindacati, cittadini e rappresentanti della società civile forlivesi". La Giunta, inoltre, ha espresso un "giudizio positivo" sul buon andamento del sistema di accoglienza Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), attuato nel Comune di Forlì da oltre dieci anni, e che ad oggi coinvolge 38 adulti e 20 minori, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata sul territorio.
Morrone
Sulla questione interviene anche il sottosegretario alla Giustizia e segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, che replica anche alle affermazioni del deputato forlivese Marco Di Maio. "Credo sia evidente che la situazione del paese, allo scadere della scorsa legislatura a guida Pd, era disastrosa sotto tutti gli aspetti, ma in particolare sul fronte sicurezza e immigrazione irregolare - esordisce l'esponente del Carroccio -. I governi Letta/Renzi/Gentiloni hanno consentito che il paese si trasformasse in un grande ‘campo profughi’, che i mercanti di schiavi spadroneggiassero in mare, che le imbarcazioni delle Ong scaricassero sulle coste italiane stranieri raccolti in acque extraterritoriali e che coop e associazioni di vario genere lucrassero sull’accoglienza. Un ‘business’, quello dell’ospitalità degli aspiranti/falsi profughi, che ha favorito alcuni soggetti, gli stessi che oggi criticano il giro di vite operato dall’attuale Governo e sperano di affossare i nuovi provvedimenti, contando su forze politiche compiacenti. Incuranti del fatto che le politiche immigratorie dei governi Pd hanno rappresentato un costo enorme per gli italiani, in termini di risorse pubbliche, di sicurezza e di degrado".
"Sfatiamo una volta per tutte che gli immigrati, arrivati con i barconi, rappresentino una ricchezza in termini culturali, di lavoro o economici, men che meno sul fronte demografico. Ma smascheriamo anche l’ipocrisia di molti che scambiano l’interesse all’accoglienza con il solidarismo - continua Morrone -. Come la Lega ha sempre affermato, porte aperte e sostegno ai veri profughi che scappano da guerre e persecuzioni, circa il 7% degli arrivi, ma grande attenzione e provvedimenti restrittivi per la grande massa di stranieri irregolari che sopravvivono di espedienti e criminalità, mettendo a grave rischio la vivibilità delle grandi periferie urbane e alimentando il degrado di paesi e città. Il decreto ‘sicurezza e immigrazione’ va in questa direzione. Molti dei suoi articoli riguardano l’immigrazione, mettendo ordine e facendo chiarezza nell’attuale giungla normativa. Ma nel decreto viene anche dato ampio spazio alla sicurezza pubblica, alla prevenzione contro mafie e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, oltre a potenziare il ruolo degli enti locali in materia di sicurezza urbana. Insomma, un provvedimento articolato e completo atteso dalla stragrande maggioranza degli italiani".