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Cronaca

Concluso il campo estivo formativo per adolescenti con diabete

Quattro giorni ricchissimi di emozioni, di stimoli e di riflessioni condivise per tanti ragazzi del forlivese, del cesenate, del ravennate e del riminese

Si è concluso a Senigallia il campo estivo per adolescenti con diabete organizzato e finanziato dall'associazione Diabete Romagna. È stata un'occasione unica per chi con il diabete deve convivere tutti i giorni per sentirsi meno solo di fronte alle prove che quotidianamente impone questa malattia e per approfondire, con l'aiuto di medici, psicologi e nutrizionisti, i dubbi, spesso inespressi, legati ad una malattia molto complessa da gestire. 

Quattro giorni ricchissimi di emozioni, di stimoli e di riflessioni condivise per tanti ragazzi del forlivese, del cesenate, del ravennate e del riminese. I ragazzi, assieme a dei tutor più grandi e ai professionisti sanitari, si sono ritrovati giovedì mattina dall'Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, dove ha sede l'associazione Diabete Romagna, per partire alla volta delle Marche. Già dal pranzo i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con il nutrizionista Aldo Vallicelli, che quotidianamente presta sevizio per conto dell'associazione presso la diabetologia dell'ospedale di Forlì, e ragionare in maniera informale, ma estremamente concreta e formativa sulle modalità più efficaci per gestire al meglio la malattia. La forma di diabete che ha colpito questi ragazzi in così giovane età non è legata all'alimentazione, al contempo, tuttavia, calcolare in maniera precisa i carboidrati che si ingeriscono nei pasti e seguire una dieta specifica aiuta a tener sotto controllo la malattia e a limitare la quantità di insulina necessaria al corpo, permettendo di conseguenza di evitare di incorrere nelle sue pericolose complicanze. 

Le giornate sono trascorse all'insegna del confronto, necessario soprattutto per quei giovani che hanno da poco avuto l'esordio della malattia e che si trovano spaesati in un mondo che per loro ha cambiato faccia da un giorno all'altro. Il diabete infatti è una malattia che richiede controlli e misurazioni della glicemia più volte al giorno, con conseguente iniezione dell'insulina e, per un adolescente, le difficoltà maggiori nascono dall'accettazione di una malattia che rivoluziona il proprio modo di stare assieme a compagni ed amici. L'adolescente vive il momento più delicato della crescita, una fase in cui la dimensione sociale e il confronto sono necessari per poter diventare adulti consapevoli e sereni. Il diabete si inserisce in maniera violenta in questo processo e spesso i dubbi di questi ragazzi non vengono espressi al genitore o al medico diabetologo, per riserbo o per imbarazzo. Colpisce la domanda di una ragazza alla psicologa: 'come faccio a trovare ogni volta la voglia di bucarmi le dita?'. Perché il diabete è una malattia cronica, dalla quale non si guarisce e a questi ragazzi non è concesso il lusso di 'non avere voglia'. Ecco l'importanza di questi giorni passati assieme, che permettono di infrangere quelle barriere e di fare quelle domande così importanti, ma che spesso non si ha il coraggio di fare. 

Il diabete incide su tutte le attività della quotidianità di una persona: l'attività fisica, lo studio, il riposo, l'attività sessuale. Tra i tutor volontari, tutti ragazzi con diabete, vi erano anche, per il terzo anno consecutivo, Sara Rosetti, neolaureata in Medicina, e Stefano Crognale. Stefano con-vive con il diabete dall'età di 24 anni e con la voce da fratello maggiore racconta le difficoltà di questi ragazzi, che da poco sanno di avere il diabete e che chiedono come si devono comportare nelle occasioni più diverse, soprattutto quando sono fuori con gli amici e sanno di doversi fare misurazioni e punture.

"Negli anni siamo cresciuti noi, sono cresciuti i ragazzi che hanno fatto i primi campi ed è cresciuto l'interesse nei confronti di quest'iniziativa. I loro dubbi sono quelli che avevo io qualche anno fa ed è stata la grandissima professionalità dei medici e dei professionisti che non risparmiano consigli, suggerimenti e sorrisi, che mi hanno permesso di gestire al meglio la malattia e di diventare un adulto che non si priva dei piaceri e delle bellezze della vita.' Stefano, laureato in Storia dell’arte e diviso tra la Romagna e la Spagna racconta: 'è per me fonte di grandissima gioia e ricchezza poter trascorrere del tempo con questi ragazzi e far capire loro che il diabete non deve avere il potere di fermare i loro sogni e le loro aspirazioni. Spero di cuore e sono convinto che vedrò questi ragazzi diventare uomini e donne forti e coraggiosi e che tanti di loro nei prossimi anni saranno a loro volta tutor di altri adolescenti, perché tutti gli anni sono tante le nuove diagnosi di diabete e questa malattia si vince prima di tutto con la condivisione.' 

Il campo è uno dei progetti finanziati grazie ai fondi raccolti dall'associazione Diabete Romagna nel grande evento sul Diabete dello scorso aprile, Diabetes Marathon, un importante esempio di solidarietà e attenzione che rende onore al nostro territorio e che si prepara ad essere per l'edizione 2016 ancora più ricco e coinvolgente. Caldissima la riconoscenza dell’associazione ai suoi sostenitori, Silvia Acquati, Giovanni Calbucci, Aldo Valliceli, Elide Guerra, Tonina Nardi e Rita Rossi che hanno messo a disposizione dei ragazzi la loro grandissima professionalità, allo staff organizzativo, all’impegno dei volontari e ai ragazzi che hanno saputo mettersi in gioco per trarre il massimo da quest’esperienza. Per approfondimenti sul lavoro dell’associazione è possibile consultare il sito www.diabeteromagna.it e seguire la pagina Facebook dell’associazione.

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